rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Berdini diventa un chiacchierone. Raggi: "Cerchiamo persona che parli di meno e lavori di più"

Cambia la narrazione pentastellata: il baluardo anticemento diventa uno che polemizza e parla soltanto. "Mancano i risultati su stadio e piani di zona"

La telenovela è finita, non le polemiche. Paolo Berdini non è più l'assessore all'Urbanistica e le sue dichiarazioni di ieri hanno fatto rumore: "Le periferie sprofondano e loro pensano solo allo Stadio". Tanto è bastato per trasformarlo da baluardo anti speculazione, in nemico numero uno della giunta Raggi. Così, dopo una settimana passata sulla graticola, si è chiusa l'avventura sul carrozzone pentastellato di quello che veniva considerato una punta di diamante della squadra. 

Ci ha pensato lui da solo a rendere irrevocabili le dimissioni già presentate sette giorni fa, e respinte con riserva dalla sindaca. A mettere il carico le dichiarazioni al veleno che, nelle sue intenzioni, legano il suo addio all'accordo sullo stadio. Messo alla porta nelle ultime contrattazioni, a causa delle dichiarazioni rilasciate a La Stampa, si è ritrovato ieri l'accordo fatto. Così, dopo aver vissuto come un'onta l'ipotesi commissariamento prima e quella di due diligence sui suoi atti poi, ha deciso di mollare tutto. 

LEGGI QUI LE DICHIARAZIONI DI BERDINI

Raggi però già ieri ha risposto al suo ex assessore. "Adesso basta: abbiamo anche sorvolato sui pettegolezzi da bar, ora prendiamo atto che l'assessore preferisce continuare a fare polemiche piuttosto che lavorare. Noi andiamo avanti". Dal Campidoglio filtra la notizia secondo cui è stato Berdini a non voler presenziare all'incontro di ieri con la Roma, al quale era stato invitato. A provare ad abbozzare un'altra narrazione è Andrea Coia, presidente della commissione commercio, che prova a slegare le dimissioni di Berdini dalla vicenda stadio. Lo fa evocando la verifica dei suoi atti. "Bisogna capire che cosa ha fatto Berdini in sette mesi. Noi stavamo cercando di capirlo con una due diligence, perchè a parte le dichiarazioni ai giornali non ci è chiaro che cosa abbia fatto sui piani di zona e su altre cose relative all'urbanistica". 

Prosegue Coia "Se siamo contenti delle sue dimissioni? Contenti no, perchè è uno scossone per la città e noi vogliamo governare bene la città. Saremmo stati contenti se avessimo lavorato insieme e bene ma mi pare che l'assessore non possa dire di aver ottenuto risultati sullo stadio, pur essendo l'incaricato, come non può dire di aver ottenuto risultati su altri temi importanti come i piani di zona". 

Insomma, Berdini chiacchierone e con pochi risultati da rivendicare è la linea da far passare. E in mattinata è Luigi Di Maio a far sua questo racconto evidentemente imposto da "Rocco Casalino&Co". "E' una cosa già accaduta nella storia del M5s: finché si sta dentro tutti pronti a portare avanti la battaglia del Movimento, quando si va via si abbia il coraggio di dire le cose buone fatte e non diffamare soltanto". Di Maio veste i panni del pompiere e spiega: "Tutti i dossier sull'urbanistica di Roma vanno avanti", aggiunge Di Maio che sullo stadio sottolinea: "il progetto è cambiato, l'obiettivo ora è un progetto sostenibile". 

Si apre ora il tema della sostituzione di Berdini. Le due deleghe sono state assunte dalla Raggi. L'intenzione è quella di spacchettare Urbanistica e Lavori Pubblici. Saranno quindi due i nomi da rintracciare. Tanti i no già presi: Montini, Cellammare, Salimei. Si attendono indicazioni da Milano. E nel frattempo l'obiettivo è demolire l'immagine di Berdini. Così Raggi all'ingresso in Campidoglio: "Stiamo lavorando per trovare un sostituto, soprattutto una persona che parli di meno e lavori di più. Abbiamo moltissimi dossier aperti, quello sullo Stadio è uno dei tanti, i piani di zona, i toponimi, le affrancazioni, tutte cose sulle quali bisogna lavorare in maniera costante e quotidiana".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Berdini diventa un chiacchierone. Raggi: "Cerchiamo persona che parli di meno e lavori di più"

RomaToday è in caricamento