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Beni confiscati alle mafie, apre il forum cittadino: "Così difendiamo la legalità a Roma"

Quaranta associazioni presenti. Al momento sono 88 gli immobili acquisiti dal comune

Ottantotto immobili in possesso di Roma Capitale, altri 12 per i quali l'agenzia che si occupa di gestirli ha emanato 6 decreti di trasferimento. E' con questi numeri che si è aperto oggi, giovedì 17 marzo, il primo Forum cittadino sui beni confiscati alla mafia, lanciato il 25 gennaio in Campidoglio dalla giunta guidata da Roberto Gualtieri e presieduto dall'assessore al Patrimonio Tobia Zevi, che ha annunciato la richiesta di acquisizione anche per due immobili a via degli Equi a San Lorenzo. 

Nei prossimi mesi e anni, quindi, le istituzioni tramite questo Forum si metteranno all'ascolto delle esigenze dei territori, portate da associazioni e cooperative che operano nei quartieri all'insegna della legalità, per destinare in maniera corretta tutti gli immobili acquisiti al patrimonio comunale, un tempo nelle disponibilità di esponenti e affiliati di organizzazioni criminali o di chi si è reso responsabile di gravi reati di carattere finanziario. Il Forum raccoglie le proposte progettuali di valorizzazione e riuso dei beni e può istituire laboratori tematici al fine di favorire l'approfondimento di questioni attinenti a quanto prescritto nel "Regolamento per la gestione dei Beni Confiscati alla criminalità organizzata sul territorio di Roma Capitale", nonché di condividere e confrontare esperienze.

A partecipare alla seduta, in aula Giulio Cesare, insieme anche al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, all'assessore alla Partecipazione Andrea Catarci, alla presidente del consiglio capitolino Svetlana Celli circa quaranta associazioni che prenderanno parte ai lavori e hanno aderito al forum nelle scorse settimane. I beni, una volta acquisiti al patrimonio capitolino, saranno georeferenziati sulla pagina web del Forum per rendere i processi di assegnazione trasparenti e partecipati. 

"Questo Forum è uno strumento fondamentale che consente di allargare alla società civile e alle reti sociali il metodo di restituzione alla cittadinanza dei beni sequestrati alle mafie - l'intervento di Gualtieri -. È un processo essenziale rispetto allo spirito e alla sostanza della legge 109 voluta da un grande servitore dello stato come Pio La Torre. Ringrazio tutte le associazioni e le istituzioni che sono intervenute oggi, con cui proseguiremo e rafforzeremo l’impegno comune, a partire dalla risposta all’appello della Ministra Lamorgese per destinare alcuni beni confiscati all’accoglienza dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina (circa 100 i posti individuati ad oggi dal Prefetto Piantedosi, ndr).  Insieme, vogliamo imprimere una forte accelerazione al percorso di restituzione, con una progettazione condivisa e legata al contesto in cui sono ubicati i beni". 

“Oggi abbiamo scelto di essere trasparenti e partecipati - ha aggiunto Zevi - . Con il Forum sui beni confiscati alla criminalità organizzata vogliamo dare l'esempio di un sistema virtuoso, dove le associazioni hanno potuto esprimere la loro opinione e partecipare ai processi decisionali. Discutere pubblicamente del riutilizzo dei beni che appartenevano alle mafie ha un enorme valore civile e simbolico”.

“La restituzione ai cittadini dei beni confiscati alla criminalità è senza dubbio lo strumento migliore per affermare il principio della legalità e allo stesso tempo la presenza dello Stato - le parole di Zingaretti durante il Forum -, dimostrando l’impegno costante delle forze dell'ordine, della magistratura, delle istituzioni nella lotta quotidiana alle mafie. In questo processo coinvolgere i cittadini è fondamentale, perché sono i primi fruitori dei servizi che tutti insieme mettiamo loro a disposizione”.

"Le 40 richieste di adesione da parte di associazioni territoriali, corpi intermedi e organismi del Terzo Settore - commenta Catarci -, raccolte attraverso l’area Partecipa del portale istituzionale del comune, dimostrano la forte volontà di essere parte attiva dentro la costruzione di questo sistema di contrasto alla criminalità organizzata che si caratterizza anche e soprattutto per la sua profondità sociale".

Presenti anche il Prefetto Matteo Piantedosi, il direttore delll'agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati Bruno Corda, il presidente dell'osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione Gianpiero Cioffredi, la presidente della terza sezione penale del tribunale Maria Antonietta Ciriaco, il consigliere per la legalità dell'amministrazione capitolina Francesco Greco e il già procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho.


 

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