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Per senza casa e sgomberati arriva il piano Sassat 2: alloggi nei beni confiscati alla mafia

Il progetto è sul tavolo del dipartimento politiche sociali

Utilzzare i beni confiscati alla criminalità organizzata per dotarsi di appartamenti destinati alle persone senza casa. Il progetto è stato soprannominato Sassat 2 e funzionerà come il Servizio di assistenza sociale e alloggiativa temporanea pensata per sostituire i residence. Ci sta lavorando l'assessorato alle politiche sociali e, fanno sapere, sarà destinato anche alle persone che resteranno per strada in seguito a uno sgombero.

Gli immobili che verranno ritenuti adeguati saranno quindi adibiti, o ristrutturati, come appartamenti. Ancora da valutare quanti alloggi verranno reperiti. La gestione del servizio verrà messa a bando. Proprio come per i Sassat che sostituiranno i residence, le famiglie potranno restarvi solo per due anni e saranno seguite da assistenti sociali che, nelle intenzioni dell'amministrazione, dovrebbero accompagnarle a raggiungere autonomia abitativa e lavorativa. Una soluzione simile, assicurano, permetterà di mettere in campo soluzioni che non dividono madri e figli dai padri, come invece accaduto con lo sgombero di un immobile in via Costi con le soluzioni offerte dalla Sala operativa sociale. Le famiglie vi accederanno sulla base di un 'punteggio di fragilità' calcolato su una serie di indicatori 'socio-sanitari' e reddituali. Per entrare nei Sassat, la soglia reddituale è un Isee di 12 mila euro all'anno. Molto più bassa rispetto a quella per l'accesso a una casa popolare. 

L'utilizzo dei Sassat per gli sgomberati è emerso per la prima volta nel corso di una riunione tra l'assessore alle politiche abitative della Regione, Massimiliano Valeriani, e quelli capitolini di casa, urbanistica e politiche sociali, Rosalba Castiglione, Luca Montuori e Laura Baldassarre. Al centro del tavolo, le alternative per le 24 famiglie che vivono nell'occupazione di via Carlo Felice 69, che secondo i piani della prefettura dovrebbe essere sgomberata entro la fine di settembre (il 18 settembre dovrebbe chiudersi il censimento e il 21 è in programma un nuovo incontro in merito). Inizialmente, sempre da fonti istituzionali, era emersa la possibilità di utilizzare gli appartamenti che dovrebbero essere reperiti al termine dell'avviso pubblicato dal dipartimento politiche abitative per affittare 500 appartamenti sul libero mercato che scadrà il prossimo 21 settembre e il cui esito è ancora incerto (il primo bando non è andato a buon fine). 

Gli appartamenti reperiti con questo 'avviso di interesse', la linea assunta dal Campidoglio, saranno invece destinati solamente alle famiglie che oggi abitano nei residence. Un'operazione nelle mani del dipartimento politiche abitative e patrimonio. I cosiddetti Sassat 2 saranno invece uno strumento nelle mani delle politiche sociali per senza casa e sgomberati. 

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