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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Le associazioni come scudo contro le mafie: così Roma vuole valorizzare i beni confiscati

Centinaia di associazioni parteciperanno ai lavori per riconsegnare alla città decine di appartamenti (e non solo) prima in possesso della criminalità organizzata

Fare rete con tutte le associazioni che a Roma e provincia si occupano di sociale, recupero di spazi urbani, formazione, lavoro, diritto alla casa e in generale diritti civili e legalità, andando a occupare quello spazio spesso lasciato vuoto tra istituzioni e società civile, per far sì che non ci si infilino le organizzazioni criminali: è questo lo scopo del primo Forum cittadino sui beni confiscati alla mafia, lanciato il 25 gennaio in Campidoglio e che vedrà riunirsi la prima volta il 17 marzo. 

Valorizzazione dei beni

A presiederlo sarà l'assessore alla Casa Tobia Zevi, presente alla conferenza stampa insieme al sindaco Roberto Gualtieri e all'assessore alla Partecipazione Andrea Catarci. “Roma finalmente si dota di uno strumento fondamentale  - ha esordito Zevi - . L’amministrazione dà ora seguito alla delibera approvata a dicembre, convocando per marzo la prima riunione del Forum e aprendo subito il percorso di adesione. Lo spazio di confronto sarà necessario per individuare, insieme, le priorità della cittadinanza rispetto ai beni confiscati alla criminalità organizzata. Con il contributo delle associazioni e di tutti i partecipanti, insieme ad una nuova efficienza nelle procedure di assegnazione, i beni saranno valorizzati e resi simboli di memoria e strumenti di giustizia ed equità sociale”. 

"Progettazione condivisa per velocizzare il riutilizzo"

"Questa è una vittoria per la nostra città - il commento del sindaco -, che ha ora a disposizione un importante strumento di partecipazione attiva, uno spazio comune aperto al confronto tra le romane e i romani, l’amministrazione, le reti della solidarietà e dell’inclusione e tutte le straordinarie realtà che si battono per la legalità, che per anni si sono impegnate costantemente per l’istituzione di questo Forum. Abbiamo una grande opportunità per contribuire alla rigenerazione del territorio di Roma. Il nostro metodo sarà quello della progettazione condivisa, per velocizzare il riutilizzo dei beni confiscati e rispondere ai bisogni e alle aspettative dei nostri quartieri”.

"Moltiplichiamo i presidi sociali e culturali"

“L’istituzione e l’avvio del Forum - aggiunge Andrea Catarci - sono passaggi importanti per inserire nel circuito virtuoso della creazione di valore sociale ed economico una serie di beni che, da esclusivi e frutto di affari illeciti e criminali, diventano comuni e condivisi. Roma ha estrema necessità di moltiplicare i presidi sociali e culturali, guardando al modello della città dei 15 minuti, nonché di stimolare e irrobustire la dimensione partecipativa e i processi di coinvolgimento della cittadinanza nelle scelte”. 

I numeri dei beni confiscati a Roma

Ma quanti sono i beni confiscati alla mafia (oltre che a imprenditori coinvolti in crimini quali riciclaggio e corruzione, truffe storiche e bancarotte fraudolente) che insitono oggi sul territorio capitolino? In totale 88 già immessi nel patrimonio del comune, 76 di questi già assegnati ad associazioni, Municipi e Dipartimenti. Inoltre lo scorso 13 dicembre si è aperta la conferenza dei servizi che assegnerà 65 beni in possesso della Prefettura, richiesti da buona parte dei 15 Municipi ma anche dal comune stesso e dai dipartimenti, come quello al Sociale che ha estrema necessità di aumentare i centri antiviolenza e le case rifugio per donne maltrattate. Grazie al percorso partecipato promosso dal Forum, i Municipi riusciranno ad assegnare più rapidamente, tramite un bando, gli immobili ottenuti in gestione. 

La presenza della mafia a Roma

Gianpiero Cioffredi, presidente dell'osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione, ha colto l'occasione per porre l'attenzione sul fenomeno mafioso a Roma. "Nel 2020 le operazioni finanziarie sospette sono state 12.699 - fa sapere - mentre nel 2021 siamo saliti a 15.152, ciò significa circa 3.000 operazioni in più in un anno, dati forniti dalla Banca d'Italia. Questi sono indicatori che fotografano la gigantesca presenza della mafia a Roma. Inoltre, nel territorio capitolino ci sono oggi 381 aziende confiscate, gestite dall'agenzia nazionale dei beni confiscati". Inoltre, sono 94 i clan che operano all'ombra del Colosseo, con oltre 100 piazze di spaccio, come fa sapere Giuseppe De Marzo di Libera.

Libera: "Oggi vinciamo noi e perdono le mafie"

De Marzo, responsabile nazionale di Libera e coordinatore nazionale della Rete dei Numeri Pari, accoglie la novità del Forum con grande entusiasmo, seppur consapevole delle enormi difficoltà dovute alle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico e sociale della città:  “Oggi vinciamo noi contro le mafie - esulta De Marzo - e per questo ringrazio molto l'amministrazione per aver ascoltato le richieste dei cittadini dopo tanti anni. L’attivazione del Forum rappresenta un atto di restituzione concreta nei confronti della cittadinanza, consente la costruzione collettiva di una memoria condivisa, riconosce e legittima l’importanza della cittadinanza attiva e dei soggetti sociali impegnati sul territorio. Perché la lotta contro le mafie è innanzitutto un esercizio di partecipazione e di impegno costante per la giustizia sociale". Insieme a Libera, presenti anche Legacoopsociali Lazio, Unione Inquilini, Cgil Roma e Lazio, Binario 95, l'associazione Colibrì, Spazio Solidale e la cooperativa sociale Iskra. 

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