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Patrimonio, il comune presenta la sua proposta di regolamento. Ma non piace a tutti

L'assessore Zevi con il sindaco Gualtieri hanno illustrato il documento che dovrà superare la delibera 140 del 2015 e il vecchio regolamento del 1983. Diverse le novità, ma le associazioni protestano

Dopo circa otto mesi di lavoro, l'amministrazione comunale ha presentato una proposta di regolamento per la gestione del patrimonio di Roma Capitale. L'obiettivo dichiarato già a inizio anno da parte dell'assessore Tobia Zevi era quello di superare, abolendola, la delibera 140 del 2015 e di fare lo stesso con il regolamento del 1983. 

Cos'è la delibera 140 e perché andava superata

Innanzitutto, va ricordato cos'è la delibera 140, approvata dalla giunta Marino ad aprile di sette anni fa. Già a suo tempo lo scopo era quello di andare oltre il regolamento di quarant'anni fa, per definire poi le linee guida per il riordino del patrimonio indisponibile in concessione a numerose associazioni. Il comune identificò 860 spazi assegnati per la maggior parte durante l'amministrazione Rutelli, con le concessioni via via scadute. Nel tempo le attività di palestre popolari, teatri sociali, centri sociali sono proseguite, in molti casi senza corrispondere alcun affitto data l'assenza di accordi ufficiali con il Campidoglio, che sotto Marino decise che era tempo di riprendersi gli immobili e far pagare quanto dovuto a tutti. Raggi iniziò ad applicare la delibera e a decine si sono visti recapitare richieste di arretrati a volte molto elevate, come nel caso di Esc Atelier a San Lorenzo. Il rischio era che tantissime esperienze positive nei quartieri, presidi di legalità e strumenti di welfare dal basso, venissero spazzate vie in nome del bisogno di fare cassa. 

Gualtieri e Zevi-2

Il confronto con le realtà associative

Così da poco dopo l'insediamento della nuova giunta, anche in seguito a uno scatto in avanti dei consiglieri di maggioranza Trombetti, Converti e Battaglia, Zevi ha dato il via a un periodo di confronto con diverse realtà romane che hanno fornito il loro contributo per la realizzazione del nuovo regolamento. Tra loro la rete CAIO in IX municipio, con il supporto dell'assessorato alle politiche sociali locale e della minisindaca Titti Di Salvo. Proprio a Roma sud l'8 giugno si era svolta un'assemblea pubblica per esporre le proposte dal basso

"Un nuovo percorso virtuoso"

"Il regolamento intende avviare un nuovo percorso virtuoso nella gestione dei beni indisponibili capitolini - fanno sapere dal Campidoglio - e rilanciare il rapporto tra istituzioni e cittadinanza attiva, valorizzando la ricchezza delle realtà sociali e culturali e il loro contributo a una città più vicina alle persone e più partecipata. Il patrimonio pubblico sarà una leva di rigenerazione e di trasformazione urbana, in grado di attirare investimenti e progetti innovativi; una risorsa preziosa per dare vita a luoghi di partecipazione diffusi nei quartieri, secondo il modello della città dei 15 minuti".

Le principali novità previste

Dalla tutela del valore sociale alla creazione di un forum che valuti le richieste di assegnazione, passando per una revisione più elastica delle situazioni arretrate con rateizzazioni estese nel tempo dei debiti accumulati, questi sono i punti cardine del nuovo regolamento. Che dovrà passare in giunta (dove verrà approvato) e poi in assemblea capitolina, al vaglio dei consiglieri. Entro fine settembre, presumibilmente, il testo diverrà realtà e sostituirà ogni delibera e regolamento precedente. Inoltre, secondo quanto emerso nella conferenza stampa del 10 agosto, saranno previste differenti modalità di assegnazione dei beni: dall'istanza di parte alla co-progettazione, fino ai bandi pubblici. Ma anche assegnazioni dirette e gratuite, soprattutto se a richiedere il bene sarà un soggetto istituzionale o un rappresentante del terzo settore che si occuperà di effettuare a proprio carico i lavori di ristrutturazione. Per tutti gli altri si va dal 100% del canone per attività a scopo commerciale al 20% per chi garantisce progetti di interesse sociale, con un occhio di riguardo a realtà under 35. Previsto anche lo scomputo dagli affitti per chi ha già effettuato o effettuerà lavori di manutenzione. 

Due nuovi organismi di controllo e decisione

Come si diceva, verranno istituiti il comitato tecnico e un forum. Il primo composto da dipartimenti capitolini, municipi e altre realtà amministrative dovrà verificare la coerenze tra l'attività svolta dagli assegnatari e la concessione rilasciata, mentre il forum sarà un meccanismo di consultazione e trasparenza per decidere cosa fare dei beni inutilizzati, con assessorati, cittadini e associazioni. Non sostituirà il forum sui beni confiscati alle mafie partito lo scorso marzo.

Cosa succede a chi occupa i beni attualmente?

Secondo il nuovo regolamento, fino al 31 dicembre 2024 dovrebbe subentrare una norma transitoria. Le associazioni che si trovano già negli stabili avranno quindi più di due anni per concordare con il dipartimento patrimonio un piano di rientro prima di vedersi, eventualmente, concedere lo stesso bene per altri 6 anni. Il rinnovo avrà durata identica e il canone sarà ridotto al 20%. Chi ancora in queste settimane si è visto recapitare allarmanti lettere di richiesta arretrati avrà poi modo di rateizzare: i debiti sopra i 20.000 euro fino a 4 anni, sopra i 35.000 euro fino a 5 anni e sopra i 50.000 fino a 6 anni. Chi si è visto chiedere un canone pieno erroneamente, lo vedrà ridotto al 20% come previsto anche dal nuovo regolamento. 

La soddisfazione di Gualtieri, Zevi e Trombetti

“L’assessore Zevi, i consiglieri e i vari uffici competenti hanno messo a punto un grande lavoro ha dichiarato il sindaco Roberto Gualtieri – ponendo le basi di una vera e propria rivoluzione in un ambito che attendeva da troppo tempo di essere messo a sistema. Stiamo aggiornando un regolamento di 40 anni fa, garantendo il giusto sostegno a progetti e iniziative di qualità e utili al territorio, disciplinando con chiarezza gli obblighi di manutenzione, definendo regole e istituti di controllo condivisi". 

“Vogliamo riparare ai danni fatti nel passato - ha aggiunto Zevi - e restituire alle associazioni un contratto di concessione vero e la libertà di programmare. Allo stesso tempo, però, vogliamo anche far ripartire la città con tutte le nuove formule previste dal regolamento, che attirano nuovi investimenti e progetti seri. Abbiamo trovato un regolamento fermo al 1983 e praticamente tutte le concessioni scadute, immobili poco manutenuti e tanti, troppi, locali vuoti. Fatto il nuovo regolamento, che dovrà essere approvato in consiglio, rinnoviamo le concessioni a chi ha diritto, riempiamo i locali di Roma Capitale con progetti seri e moderni e diamo nuovamente vita a questa città”. 

“Questo regolamento è una svolta importante per la città - ha commentato anche Yuri Trombetti, presidente della commissione patrimonio e politiche abitative - . Accompagniamo le associazioni verso un percorso all’insegna dell’uso virtuoso dei beni, della tutela del valore sociale, della regolarità e della trasparenza. In questo modo, restituiamo serenità alle tante realtà romane che hanno svolto e svolgono moltissime attività sociali e rilanciamo l’azione per la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio guardando al futuro e attirando investimenti".

La protesta delle associazioni

Da parte della rete CAIO, tra i principali interlocutori dell'amministrazione durante gli ultimi 8 mesi di confronto, già dalla mattinata di mercoledì 10 agosto si era sollevata una protesta chiara contro l'iniziativa di Zevi e Gualtieri. "Il nuovo testo non contiene alcuna misura per tutelare le associazioni - scrivono su Facebook - che in questo anno sono state vessate dagli uffici di Roma capitale. Spiace che l’assessore Tobia Zevi da candidato alle primarie avesse assunto il preciso impegno di risolvere i problemi causati dalla delibera 140 approvata dalla giunta Marino, mentre oggi dimostra totale disinteresse per le problematiche reiterate da questa amministrazione, connotata dalla stessa maggioranza. Preoccupa che non vi ponga mano, nonostante convenisse allora che la città, crocevia di importanti finanziamenti e eventi, resti con queste regole completamente esposta agli appetiti di palazzinari e speculatori, nonostante un contesto di crisi abitativa senza precedenti". Dall'Eur, l'assessora alle politiche sociali del IX Luisa Laurelli commenta così la novità: "Come municipio riuniremo il tavolo delle associazioni - dichiara a RomaToday - e ci faremo dare le loro richieste di modifica. Poi verranno convocate in seduta congiunta le commissioni politiche sociali e patrimonio e decideremo quali emendamenti proporre per il voto in consiglio". Insomma, la presentazione quasi ferragostana del nuovo documento non ha trovato tutti d'accordo. A settembre, dopo il voto in giunta, la discussione proseguirà. 

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