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Regione Lazio: Barillari si presenta senza green pass e resta fuori dall’aula

Porte chiuse per l’ex M5s, sprovvisto del lasciapassare. Barillari: “Nessuna solidarietà, nemmeno da chi fa finta di essere contro il green pass”

Porte chiuse per l’ex M5s, sprovvisto del lasciapassare. Barillari: “Nessuna solidarietà, nemmeno da chi fa finta di essere contro il green pass”. Pisana off limits per Davide Barillari. L’ex pentastellato non ha potuto fisicamente partecipare ai lavori in aula consiliare perché sprovvisto di lasciapassare verde.

La delibera regionale ed il green pass

“Io non posso entrare. Porte chiuse a chiave solo per me” ha titolato Barillari, in un post dedicato a raccontare come sono andati i fatti. Non aveva il green pass e “Fa niente se la legge nazionale appena approvata prevede che solo dal 15 ottobre 2021 tutti i dipendenti pubblici, compresi i rappresentanti eletti nelle istituzioni, dovranno esibirlo per entrare a fare il loro lavoro – ha commentato il consigliere, oggi nel gruppo misto –  La Regione Lazio è al di sopra della legge: vale, più della Costituzione italiana e del Parlamento nazionale, una delibera dell'Ufficio di Presidenza”.

Il dispiegamento delle forze dell'ordine

La decisione di non accoglierlo in aula è figlia di una delibera regionale, in vigore dal primo luglio, che consente l’accesso soltanto a chi è munito del lasciapassare verde. Barillari non lo ha. E così alla Pisana trova “la Digos che mi avvicina prima dell'ingresso in Consiglio. La porta di accesso all'aula chiusa a chiave” e  “tre guardie private che presidiano fisicamente la porta. Quindici fra poliziotti, digos e carabinieri schierati intorno a me” ha dichiarato il consigliere “non raccolgono la denuncia verbale ma mi chiedono di seguirli in commissariato per farla. I più alti dirigenti regionali schierati, con Ialongo a presidiare l'ingresso. Il vicepresidente Porrello che difende la delibera. Tutto per un consigliere regionale sprovvisto di lasciapassare, che può benissimo secondo loro collegarsi da casa con il suo computer e votare quando serve”.

Nessuna solidarietà

La seduta si è poi svolta regolarmente, con i consiglieri collegati da casa o presenti in sede, magari “ sgattaiolati dentro, vaccinati e felici, da qualche ingresso laterale”, ha ipotizzato l’ex pentastellato. “Nessun altro consigliere regionale presente al blocco dell'ingresso. Non mi aspettavo solidarietà da nessuno, nemmeno da chi in parlamento fa finta di essere contro il green pass” ha aggiunto Barillari, che a fine luglio puntandosi una pistola aveva definito i vaccini  una roulette russa. “Se anche i rappresentanti eletti dai cittadini sono bloccati da uno spropositato schieramento di forze per entrare in un'aula pubblica – ha concluso Barillari - non ci sarà nessun futuro”. 
 

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