La favela dei domestici della Roma bene non esiste più, terreno sequestrato: il Comune può bonificare area
Dopo il devastante incendio dell’agosto scorso il Tribunale ha disposto sequestro dell’area per assicurarne la bonifica: li vivevano da trent’anni come “fantasmi” 60 persone filippine e sudamericane
Il Tribunale di Roma ha disposto il sequestro preventivo dell’area che si estende tra via del Foro Italico e via Foce dell’Aniene con l’obiettivo di assicurarne la bonifica. In quest’ottica il provvedimento consegna all’Amministrazione strumenti giuridici e piena operatività nelle attività di controllo e sorveglianza dell’area, consentendo di mettere in campo tutte le azioni necessarie a tutela della salute pubblica.
Sequestro per l'aea dove sorgeva il villaggio "fantasma" dei domestici della Roma 'bene'
Il Comune è quindi autorizzato a intraprendere ogni iniziativa necessaria ad assicurare la rimozione dei rifiuti, la bonifica dei luoghi e la messa in sicurezza igienico sanitaria dell’area. Si tratta del lotto di terreno che l’8 agosto scorso fu investito da un devastante rogo: servirono otto ore di incessante lavoro da parte dei vigili del fuoco perchè l’incendio non si trasformasse in tragedia.
Baracche e vite bruciate: quel che resta del villaggio fantasma dei domestici della Roma bene
Foro Italico: dopo il rogo la bonifica
Domate le fiamme lo scenario di devastazione, tra Tevere e Tangenziale. Oltre alle carcasse dell’autodemolitore in parte coinvolto dalle fiamme, completamente distrutto il villaggio abusivo abitato da oltre trent’anni da comunità di filippini e sudamericani: perlopiù domestici della Roma ‘bene’. Baracche e casupole costruite nel fango, camper e furgoni adibiti a dormitori: sessanta in tutto gli sfollati in parte poi ospitati nelle strutture messe a disposizione da Comune e Municipio II.
Dopo il sequestro disposto dal Tribunale questa mattina sono state effettuate le operazioni di delimitazione e perimetrazione dell’area, propedeutiche agli interventi di bonifica.
Sulle sponde del Tevere carcasse, rifiuti e un ex baraccopoli
Un quadrante, quello, in attesa di completa rinascita. Da bonificare la mega discarica abusiva sorta proprio sulle sponde del Tevere, vicino alla foce dell'Aniene e a due passi dalla Riserva Naturale e dai quartieri Trieste e Salario. E’ il frutto di anni di sversamenti illeciti avvenuti alle spalle del campo rom “tollerato” del Foro Italico: la baraccopoli sorta lungo l’Olimpica nei primi anni ‘90 e sgomberata solo nell’agosto scorso. Delle 129 persone censite, solo 12 quelle trovate il giorno dell’arrivo delle ruspe e prese in carico dalla sala operativa sociale del Comune. Un vero e proprio esodo di “invisibili” verso le mini baraccopoli sorte nei dintorni: dal Parco delle Valli a Villa Ada, lungo la via Salaria e ancora sulle sponde del Tevere. Proprio li, dove un tempo sorgevano villaggi della “disperazione” abusivi e oggi ancora si possono notare cumuli di macerie, copertoni e carcasse, il Municipio II sogna la realizzazione di un parco pubblico.