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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Un bando per gli 'amici': dentro Sel si scatena la polemica per la selezione LazioAdisu

Un articolo dell'Espresso riporta come persone vicine a Sel abbiano vinto un bando dell'ente regionale del diritto allo studio che smentisce: "E' stata valutata l'esperienza"

A meno di una settimana dalla elezioni europee si alza la polemica attorno a Sinistra ecologia e libertà romano e regionale. Il caso politico è stato sollevato da un articolo pubblicato sul sito dell'Espresso dal titolo 'Lazio, la mancia di Sel agli amici' in cui si riporta come il progetto contenuto in un bando di Lazioadisu, l'Ente regionale per il diritto allo studio, è stato assegnato a un noto componente di Sel di Roma.

L'ARTICOLO DELL'ESPRESSO - Secondo quanto riporta l'articolo il bando, che offre ai giovani la possibilità di esperienze di studio all'estero, è “sotto la sovrintendenza dell’assessore Massimiliano Smeriglio (vice presidente della Giunta)” mentre il vincitore del bando, che diventerà capo progetto, Luciano Ummarino che, scrive l'Espresso, “al momento dell’uscita del bando nella segreteria di Smeriglio”. Il compenso, sempre secondo quanto riporta il giornale, supera i due zeri: 106 mila e 750 euro per 17 mesi. “Poi ci sono otto senior esperti in welfare” continua l'articolo che non è stato firmato ma solo siglato. “A ciascuno vanno 70 mila e 531,25 euro e tutti risultano legati a Sel”. Tra i nomi citati dall'articolo, “Raimondo Sergio Mauricio, per esempio, è il segretario del circolo di Portonaccio; Claudio Novembre è stato candidato nel 2012 alle primarie Sel in Puglia; Lorenzo Coletta è un giornalista amico del capo segreteria dell’assessore Enrico Serpieri”.

LA NOTA DI LAZIOADISU - A correggere la notizia Lazioadisu, l'ente che ha effettuato la selezione pubblica del bando pubblicato il 20 dicembre scorso per individuare i profili idonei all'organizzazione del progetto 'Torno Subito' con cui la regione finanzierà circa trecento studenti per una formazione all'estero. “Al bando hanno partecipato  trenta candidati” si legge nella nota di Lazioadisu. “Alcuni di questi, risultati non idonei, hanno presentato ricorso al Tar del Lazio non ottenendo la sospensiva richiesta. E' inoltre falso che non fossero necessari titoli di studio ed esperienza per la partecipazione alla selezione pubblica” specifica l'ente sottolineando come la selezione è stata effettuata sulla base del curriculum. Errati, secondo quanto scrive Lazioadisu, anche le retribuzioni che verranno corrisposte ai vincitori: “Vanno diminuite del 20-30%”. In media si parla di “duemila euro al mese per i 18 mesi per contratti co.co.co”. Conclude Lazioadisu: “Niente a vedere con i compensi dei membri dei Cda, aboliti con il commissariamento di Laziodisu, predisposto dalla Regione Lazio, e quelli si, da  sempre, di diretta nomina politica”.

LA REGIONE - La notizia è caduta come un sasso nello stagno e ha creato non poche increspature in superficie. Dagli uffici di via Cristoforo Colombo replicano che "se l'intenzione fosse stata quella di fare delle nomine politiche sistemando gli amici l'ente aveva ben trentasei poltrone che invece, una volta commissariato, sono state ridotte a una sola in attesa di una legge per la riorganizzazione dell'ente di diritto allo studio” spiegano sottolineando come il Tar del Lazio, di fronte al ricorso di quanti non sono stati scelti, ha deciso di non concedere la sospensiva al bando. Inoltre "non è preciso parlare del vicepresidente Massimiliano Smeriglio come sovrintendente. Il suo assessorato, che si riferisce a Università, Scuola e Formazione, è quello competente ma l'ente che ha emesso il bando è Lazioadisu". 

REAZIONI DENTRO SEL - La reazione politica alla notizia non è mancata ed è stata tutta all'interno dello stesso partito di Vendola. A chiedere chiarimenti proprio il tesoriere e deputato del partito Sergio Boccadutri che su Facebook scrive: “Posso chiedere al mio responsabile dell'organizzazione di smentire le notizie riportate dall'Espresso?”. A entrare nei dettagli del litigio interno a Sel, lo stesso Espresso in un secondo articolo questa volta a firma di Luca Sappino  che con Sel nel 2010 si era candidato per una poltrona di consigliere regionale del Lazio: “Un articolo sull'Espresso fa litigare i vendoliani” esordisce. “Il tesoriere del partito e deputato Sergio Boccadutri, spesso protagonista di retroscena che lo vorrebbero nell’area che pensa alla scissione, in sofferenza per la scelta del partito di sostenere la lista Tsipras alle europee e di irrigidire i rapporti con il Pd, chiede conto al responsabile organizzazione del partito e vice presidente della regione Lazio Massimiliano Smeriglio di quanto rivelato dall’Espresso su alcune nomine” scrive nell'articolo dal titolo“'Mancia' di Sel agli amici: i vendoliani litigano tra di loro”.

OPPOSIZIONE - Intanto l'opposizione sembra decisa ad andare fino in fondo per fare chiarezza sulla vicenda. “Farò rigoroso accesso agli atti.  Tramite Linkedin ho invitato tutti i partecipanti al bando a fare lo stesso” ha annunciato il consigliere regionale Fabrizio Santori. “Quanto documentato sul fatto che Sel abbia ripagato l'impegno di amici e militanti per un importo totale superiore agli 800mila euro è una vergognosa partitopoli che condanna per l’ennesima volta merito e trasparenza nell’azione amministrativa di questa Regione” scrive in una nota. “Provvederò ad un rigoroso accesso agli atti su questa vicenda e invito tutti i professionisti e gli esperti che hanno inserito il proprio curriculum on-line a fare altrettanto” spiega.

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