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Bando sistemi informatici, Marino attacca l'IPA: "Troppo caro e poco trasparente"

Il primo cittadino, in una lettera, chiede il ritiro del bando. Troppi cinque milioni di euro e "mancano le necessarie garanzie di trasparenza che servono per indire una gara pubblica"

E' una guerra ferragostana quella intrapresa dal sindaco di Roma Ignazio Marino. Obiettivo l'IPA, l'Istituto di previdenza e assistenza dei dipendenti di Roma Capitale. Il pretesto è un bando, dubbio pubblicato prima delle ferie d'agosto, che ha mandato su tutte le furie il primo cittadino, tanto da fargli prendere carta e penna e scrivere una lettera durissima all'indirizzo del consiglio d'amministrazione. La richiesta è semplice: ritirare il bando. Dietro però si nasconderebbe l'intenzione di commissionare l'ente, l'ultimo rimasto in quota Alemanno.

"Il Consiglio di amministrazione dell’IPA  ritiri, prima della scadenza del prossimo primo settembre, il bando per l’affidamento in appalto dei servizi di realizzazione del nuovo sistema informativo", ha tuonato il sindaco nella lettera. Troppi a suo dire i cinque milioni in ballo.

"Ai sensi dell’articolo 6 dello Statuto, che prevede espressamente che il Sindaco eserciti la vigilanza sull’attività dell’Istituto, ravviso la necessità che il Consiglio di Amministrazione intervenga, senza indugio, per procedere alla tutela degli interessi, anche in termini di immagine, dell’IPA e di Roma Capitale, che potrebbero essere lesi da condotte non trasparenti", scrive il sindaco. "Chiedo quindi l’immediato ritiro, prima della scadenza naturale, del bando e che in futuro l’IPA individui modalità operative più appropriate per la gestione degli affidamenti".

L’intervento, a detta del Campidoglio, "si è reso necessario dopo che l’Istituto ha pubblicato su un sito internet, diverso da quelli ufficiali di Roma Capitale e dell’IPA, il bando. L’Istituto, sottolinea la lettera firmata dal sindaco, contrariamente a quanto previsto dal regolamento comunale, si è anche affidato per la stazione appaltante ad un soggetto esterno e autonomo".

Ma i rilievi del Campidoglio messi nero su bianco dalla lettera del 14 agosto non finiscono qui: all’attenzione dell’Amministrazione capitolina è finito anche l’importo della gara, pari a 5 milioni di euro, e i termini di presentazione della domanda di eventuali interessati. “Infatti - si legge nella lettera – risulta del tutto singolare la scelta dell’IPA di individuare dalla metà del mese di luglio alla fine del mese di agosto il periodo per procedere alla pubblicazione del bando prevedendo di fissare il termine ultimo di presentazione della domanda il primo settembre”.

Infine, in merito alla trasparenza del bando, la lettera del sindaco Marino rileva altre due criticità: il periodo troppo ristretto per una bando di 5 milioni (45 giorni), in pieno agosto, e in gran parte coincidente con la chiusura estiva, dal 2 al 24 agosto, della Stazione Appaltante indicata dall’IPA.

Per l’Amministrazione capitolina quindi mancano le necessarie garanzie di trasparenza che servono per indire una gara pubblica, di un ente che ha l’obbligo di rispondere in primo luogo ai cittadini romani.

"Per queste motivazioni", conclude la lettera, "e per garantire l’esigenza primaria dei livelli di trasparenza ed integrità fugando anche il mero sospetto circa possibili interferenze, favoritismi o condizionamenti nelle procedure di affidamento" il Campidoglio ha chiesto l’immediato ritiro del provvedimento.             

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