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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Il Campidoglio mette a bando sei spazi per 'servizi per le donne': c'è anche la Casa internazionale

La memoria di Giunta è stata elaborata da Vivarelli, Mammì e Fruci. Sei immobili a titolo gratuito alle associazioni del Terzo Settore. Su via della Lungara scoppia la polemica

Con una memoria di Giunta l'amministrazione Raggi punta a mettere a bando sei immobili di sua proprietà per farci nuovi spazi per attività per la promozione della libertà femminile e di genere, per la prevenzione ed il contrasto alle discriminazioni di genere. Il documento porta la firma condivisa tra le assessore Valentina Vivarelli, Veronica Mammì e Lorenza Fruci, rispettivamente assessore al Patrimonio, alle Politiche sociali e alla Cultura che sarà all’esame nelle prossime riunioni di Giunta Capitolina. Sei immobili verranno messi a disposizione delle associazioni del Terzo Settore per svolgere attività a sostegno delle donne tramite un apposito bando con concessione a titolo gratuito.  

"Viene per la prima volta utilizzata un'innovazione normativa introdotta dai commi 1135, 1136,1137 della Finanziaria 2021 (legge n. 178 del 30 dicembre 2020) per le associazioni del Terzo settore che si occupano di promozione della libertà femminile e di genere, prevenzione e contrasto alla discriminazione di genere, tematiche scottanti e più che mai attuali", spiega il Campidoglio in una nota. Il provvedimento ha suscitato le proteste delle attiviste della Casa internazionale delle donne, uno degli spazi messi a bando, che chiedono invece il rinnovo della convenzione. 

"Tra gli immobili individuati per creare una rete di servizi al territorio, è presente ed avrà un ruolo centrale l’ex complesso conventuale del 'Buon Pastore', attualmente sede della Casa Internazionale delle Donne", si legge nella nota del Campidoglio. "Viene dato così seguito all’indirizzo approvato dall’Assemblea Capitolina per la realizzazione, nel palazzo di via della Lungara, di un centro di coordinamento dei servizi per le pari opportunità diffusi su tutto il territorio cittadino, dedicati alla prevenzione e al contrasto della discriminazione e della violenza di genere". La proposta ha portato le attiviste a protestare in piazza del Campidoglio: "Forniamo anche servizi ma non siamo un centro servizi. Vogliamo il riconoscimento politico e la nuova convenzione", le richieste. 
 
Le altre 5 unità immobiliari saranno dislocate intorno al polo centrale, in vari Municipi della città, anche e soprattutto in aree periferiche, in modo da costituire una rete di servizi che fa riferimento al polo centrale per garantire presenza e copertura sul territorio capitolino. 
 
"La memoria di Giunta che abbiamo preparato con le assessore Veronica Mammì e Lorenza Fruci va in questa direzione: fornire alle donne di Roma un appoggio concreto, dei punti di riferimento a cui potersi rivolgere", dichiara l’assessora al Patrimonio e alle Politiche Abitative Valentina Vivarelli. "E mettere a disposizione il patrimonio capitolino e immobili sottratti alla malavita è un segnale importante come quello che la memoria porti la firma di 3 assessore, a testimoniare l’attenzione al mondo femminile da parte di questa amministrazione". 
 
"Un altro tassello del nostro impegno per rafforzare i servizi a supporto delle donne, contro la violenza e per le pari opportunità. La struttura di rete alla base dello sviluppo del progetto è fondamentale per garantire l’omogeneità di servizi e possibilità sul territorio. In questi anni abbiamo aperto nuove strutture in diversi Municipi e altre apriranno nei prossimi mesi, sulla base di una progettazione seria e di sistema che abbiamo portato avanti", sottolinea l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale di Roma Capitale Veronica Mammì.

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