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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Rom, bandi per bonifica campi: "Marino li blocchi, troppo simili a quelli di Mafia Capitale"

Il capogruppo della Lista Marchini, Alessandro Onorato, solleva dubbi sulla legittimità dei bandi per bonifica e manutenzione dei campi rom scaduti il 2 febbraio. "Se non vengono bloccati pronto esposto in Procura"

Una lettera al sindaco e all'assessore Sabella, con dubbi e perplessità sui bandi pubblicati il 29 dicembre per attività di manutenzione nei campi rom della Capitale. A firmarla è Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio. I testi dei tre bandi in oggetto, scaduti il 2 febbraio, prevedono l'avvio di lavori di bonifica nei villaggi di Salone, Gordiani, Lombroso, Candoni e Barbuta, per un valore totale è di 600mila euro. 

Cosa non torna? Nelle gare "si legge che 'gli organismi partecipanti dovranno, pena l’esclusione, fornire diverse dichiarazioni, tra cui al punto 2-2-S è specificato: l’esplicitazione del nominativo del Direttore dei Lavori, regolarmente iscritto ad un albo professionale (i cui costi saranno a carico dell’offerente), che si assumerà la responsabilità civile e penale di quanto dichiarerà con apposita relazione, timbrata e sottoscritta, circa i lavori eseguiti". Un po' come dire, scrive Onorato, che "il controllore è anche il controllato". E allora la domanda: "Possibile che tra 26mila dipendenti di Roma Capitale, il Dipartimento non sia stato in grado di individuare un soggetto realmente indipendente per svolgere questa funzione di controllo?". 

Altro passaggio che solleva dubbi: "L’inserimento, tra i criteri di valutazione indicati al punto 7 dei vari bandi, dell’impiego dei rom, sinti e caminanti nell’esecuzione dei lavori, nonché per corsi di formazione-lavoro". L'indicatore è stato inserito nei bandi per favorire l’inserimento sociale e lavorativo dei soggetti in questione, ma, "mi domando -scrive il consigliere- se in questo modo non si prefigurino profili di illegittimità e non si creino, di fatto, discriminazioni nell’accesso al mercato del lavoro"

"Per quale motivo si è scelto di escludere il ricorso ai tantissimi disoccupati e precari del settore edile e si è preferito invece fare riferimento all’appartenenza a una comunità specifica piuttosto che alle competenze e alle professionalità? Perché se si assume un rom si ha diritto a un punteggio più alto rispetto a un  operaio di qualunque nazionalità o un disoccupato romano?"

A lasciare punti interrogativi anche l'assenza di riferimenti "al possesso della certificazione SOA (attestato obbligatorio che comprova capacità economiche e tecniche di un'impresa di qualificarsi per appalti dall'importo maggiore di 150 mila euro, ndr) da parte dei potenziali concorrenti".

"Le chiedo inoltre -conclude Onorato- se, considerati gli importi economici e le lavorazioni previste nei vari bandi di gara, il ricorso al criterio di aggiudicazione mediante offerta economicamente più vantaggiosa sia realmente appropriato alla luce dei pronunciamenti giurisprudenziali in materia di appalti pubblici"

Insomma, "in considerazione di quanto sopra esposto e viste le similitudini con gli appalti comunali coinvolti nell’inchiesta giudiziaria nota con il nome di Mafia Capitale, la prego di intervenire in autotutela dell’Amministrazione capitolina e di bloccare immediatamente i bandi citati".

E se ciò non dovesse avvenire le intenzioni di Onorato sono chiare: "Presenteremo il caso al capo dell'anticorruzione Cantone, e alla Procura. Non è possibile che con un assessore alla Legalità appena nominato, e magistrato, si commettano gli stessi clamorosi errori dei bandi finiti sotto inchiesta. E' una follia". Senza contare che il sindaco ha più volte esplicitato l'intenzione di "superare" i campi. "A cosa serve impiegare centinaia di migliaia di euro per bonificare strutture che si vogliono chiudere?".

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