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Ballottaggio Ostia: i voti della sinistra e di 'don' Franco al M5S, quelli di Casapound al Centrodestra

A dirlo le analisi del voto dell'Istituto Cattaneo di Bologna

Perché chi ha votato Casapound al ballottaggio di Ostia? Cosa ha scelto di fare il Partito Democratico? E i civici? Ci ha pensato l'Istituto Cattaneo di Bologna ad illustrare i flussi fra il primo e il secondo turno nel X Municipio. Una ricerca sorprendente che, almeno in parte, smentisce le dichiarazioni di Monica Picca del Centrodestra che accusava la rivale grillina Giuliana Di Pillo di aver usufruito dei voti di "Casapound e degli Spada". Accuse che il M5S ha respinto al mittente annunciando querele

Fratelli d'Italia, dal canto suo, attraverso il lavoro dei rappresentanti di lista, di parte, rivendica i suoi dati. A far chiare, quindi, ci ha provato l'Istituto Cattaneo con il suo studio. Il primo elemento da analizzare è certamente quello dell'astensione, cresciuta tra i due turni di circa 2,5 punti percentuali. In pratica, poco meno di 5mila elettori hanno deciso di non ripresentarsi alle urne in vista del ballottaggio.

Ma chi sono questi elettori astensionisti? Sono stati principalmente gli elettori dei candidati sconfitti al primo turno a contribuire all’allargamento dell'area del non-voto. Secondo lo studio sono soprattutto gli elettori del candidato del Pd (Athos De Luca) hanno deciso, in larga maggioranza, di disertare le urne, evitando così di scegliere tra il M5s e il centrodestra.

In termini assoluti, si tratta di oltre 4.500 elettori del Pd che, nella scelta tra Monica Picca e Giuliana Di Pillo, hanno preferito non scegliere, restando a casa. Nell'area del non-voto si trovano anche gli elettori del candidato di CasaPound (Luca Marsella), seppure in misura nettamente inferiore rispetto a quelli del Pd. In questo caso, soltanto un terzo dei votanti per CasaPound ha preferito astenersi (cioè, poco meno di 1900 elettori), mentre gli altri si sono schierati nell'alternativa tra M5s e Centrodestra.

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Anche se gli esponenti del partito di estrema destra avevano lasciato "libertà di voto" agli elettori, secondo l'Istituto Cattaneo di Bologna "all'incirca la metà dei votanti di CasaPound (48,7%) si è schierata a favore di Monica Picca, candidata del Centrodestra. Soltanto il 19,6% dell'elettorato di CasaPound al primo turno ha preferito convergere sull’esponente del M5s".

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Esaminando i candidati di sinistra (alternativi al Pd), e cioè Eugenio Bellomo (Sinistra Unita) e 'don' Franco De Donno (Laboratorio Civico X), l'analisi dei flussi elettorali mostra chiaramente la confluenza dei loro elettori verso il M5s. Poi c'è la grande area dell'astensione che non si è soltanto allargata ma, nel corso del tempo, si è anche e soprattutto "solidificata", convincendosi sempre più delle sue posizioni e delle sue decisioni.

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Secondo lo studio "questi astensionisti 'cronici', che ribadiscono il loro non-voto ad ogni tornata elettorale, non trovano più neppure nel M5s un veicolo valido per esprimere il proprio disagio o la propria rabbia. Anche il dato del ballottaggio conferma che il principale 'partito pigliatutti' riesce a prendere voti da tutti gli altri partiti, tranne uno: quello, in crescita, dell'astensione".

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