"Non liquideremo nessuna azienda", il Campidoglio smentisce il 'piano segreto' per le municipalizzate
In una nota l'amministrazione capitolina rettifica quanto diffuso mezzo stampa. Lo studio citato? "Tecnico" e "superato". Meglio parlare di "razionalizzazione"
Non c'è nessun piano per liquidare le municipalizzate romane. Il Campidoglio smentisce il 'piano segreto' diffuso oggi dal quotidiano La Repubblica precisando che lo studio tecnico a cui si fa riferimento è un testo “preliminare” e “non certo una proposta politica definitiva”. Secondo il quotidiano romano nel mirino ci sono AequaRoma, Farmacap, l'azienda speciale PalaExpo, Risorse per Roma, Roma Servizi per la Mobilità e Roma Metropolitane. Tutte considerate aziende da chiudere. Il piano, che nell'articolo in questione viene attribuito al consulente Marco Battistella, “assunto a tempo determinato come dirigente nel Gabinetto del sindaco”, è precedente ai diktat del decreto Salva-Roma che ha aperto la possibilità di chiudere le municipalizzate “non di servizi”.
Per La Repubblica la prima della lista delle società da liquidare è AequaRoma che “potrebbe confluire nel dipartimento Risorse Economiche. Segue Risorse per Roma, Farmacap che “necessita di un urgente finanziamento di circa 15 milioni a fronte di perdite economiche registrate”. E ancora PalaExpo “in grave crisi economica”. L'elenco continua con Roma Servizi per la Mobilità e Roma Metropolitane che potrebbero “essere fusa in Atac”. Il dossier inoltre valutava i vantaggi, soprattutto fiscali, di istituire una holding.
Spiega il Campidoglio: “Lo studio intendeva esaminare, da un punto di vista esclusivamente tecnico, alcune possibili alternative percorribili per la razionalizzazione dei processi di gestione e controllo delle società appartenenti al Gruppo Roma Capitale”. Il lavoro risale al periodo settembre-novembre 2013, quindi prima del Salva-Roma “in un contesto normativo e gestionale del tutto diverso da quello attuale: non era stato approvato il Bilancio Capitolino del 2013, non erano ancora note le disposizioni del Salva Roma”.
Niente cessione o liquidazione, inoltre, scrive l'amministrazione capitolina. Piuttosto si parla di una “razionalizzazione complessiva tenuto conto anche degli impatti operativi e gestionali nonché occupazionali sia nelle Società sia nei Dipartimenti di Roma Capitale”. Anche i fatti, secondo il Campidoglio, dimostrano che la documentazione presa in considerazione è “ormai di gran lunga superata dagli eventi stessi e da alcune importanti decisioni assunte”. Tra queste “l’aver bandito Avvisi ad evidenza pubblica per acquisire le candidature necessarie al rinnovo dei Consigli di Amministrazione di Palaexpò, dell’Istituzione Biblioteche e di Farmacap”.
Nemmeno la segretezza delle informazioni in questione è accettata nella versione dei fatti presentata dal Campidoglio. “Il documento, in data 18 febbraio u.s. è stato anche trasmesso ad uno dei presidenti dei principali gruppi consiliari di opposizione”.