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Il comune di Roma vuole rilanciare le aziende agricole regionali: si punta all’acquisto

L'attuale gestione, rinnovata annualmente, non consente di programmare investimenti. Ecco cosa vuole fare il Comune

Il Campidoglio vuole acquistare le tenute agricole di Castel di Guido. L’obiettivo è stato messo nero su bianco in un documento che la giunta Gualtieri ha recentemente approvato.

La proprietà regionale e la gestione comunale

Le due aziende sono amministrate sin dalla fine degli 1978 dal comune ma sono di proprietà della regione Lazio che, annualmente, ha provveduto a rinnovare la gestione capitolina. Questa scelta, però, ha comportato delle difficoltà nel programmare gli investimenti necessari a mantenere le due realtà competitive nel settore agricolo. Tra le conseguenze la drastica perdita di posti di lavoro che ad esempio, a Castel di Guido, sono passati dai 120 lavoratori dei primi anni Ottanta all’attuale decina.

Gli investimenti necessari

Le due aziende, per stessa ammissione dell’assessorato capitolino, “necessitano di urgenti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di investimenti per il rilancio delle produzioni agricole”. Investimenti che “possono essere realizzati solo se l’amministrazione – si legge nell’atto approvato dalla giunta Gualtieri – ha la certezza di poter disporre dei beni per almeno 16 anni”. Da qui l’intenzione di puntare a rilevarle direttamente dalla regione Lazio.

Gli obiettivi del comune

D’altra parte l’intenzione di acquistare le due aziende è coerente, si legge nella memoria di giunta, con il fine di “aumentare l’occupazione nel settore agricolo, con particolare riferimento a quella giovanile e femminile”. Ma è anche in linea con l’idea di puntare alla “valorizzazione del patrimonio immobiliare delle aziende agricole” e delle relative “filiere agroalimentari”. L’amministrazione cittadina ha inoltre intenzione di sviluppare “la multifunzionalità” di queste aziende, in particolare “con progetti di agricoltura sociale”.

Agricoltura sociale e rilancio delle filiere

A proposito di multifunzionalità, l’assessorato capitolino ha in serbo un progetto. E' ancora nella fase di “bozza” e mira al rilancio di Castel di Guido “con investimenti necessari” alla creazione di decine di nuovi posti di lavoro ed alla “valorizzazione degli immobili presenti ai fini di progetti di inclusione sociale e di tutela delle donne vittime di violenza”. Anche questo progetto è però legato all'esigenza di garantire continuità nella gestione. Obiettivo che si ottiene puntando sull'acquisti delle aziende e dei loro beni, anche attraverso la sottoscrizioni di “necessari atti d'impegno” con l'amministrazione regionale, volti a “sanare eventuali debiti pregressi”. Tra le misure finalizzate al rilancio, oltre all'acquisizione, il comune sta vagliando anche l'avvio di “accordi di filiera e di distretto”  finalizzate alla valorizzazione delle produzioni locali (soprattutto per cereali, olive e latte).

Le due aziende agricole

L’azienda agricola di Castel di Guido, si estende per circa 2mila ettari a sud della via Aurelia. Si basa sull’allevamento di vacche maremmane per la produzione di latte e formaggio, che avviene nel caseificio locale. L’azienda si dedica inoltre alla coltivazione biologica di cereali, come il grano e l’orzo e di altre colture foraggiere. Di dimensioni più contenute rispetto alla prima, la Tenuta del Cavaliere si trova al chilometro 17 della via Tiburtina. Lambita dal fiume Aniene, situata a poca distanza dal castello di Lunghezza, è impegnata nell’allevamento di mucche frisone e di pecore che producono il latte poi lavorato nel caseificio di Castel di Guido. I campi sono invece coltivati con leguminose e cereali.
 

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