Autostrada Roma Latina: il Governo cambia il progetto, ma per i comitati non basta
Le differenze tra il vecchio progetto ed il project review predisposto dal governo. Le vecchie e nuove criticità e la sfida lanciata dai comitati. Tutte le novità sull'autostrada Roma Latina
C’è un cambio in corsa. Una revisione del progetto per far partire i cantieri dell’autostrada Roma Latina. Il Governo ha deciso di fare un passo indietro. E di provare a limitare l’impatto ed i costi che l’infrastruttura potrebbe avere. Il Ministero dei Trasporti ha infatti elaborato un project review. Ma i comitati che, in anteprima, l’hanno potuto visionare, non sono rimasti soddisfatti. Ma andiamo con ordine.
Dal Corridoio Intermodale all'autostrada Roma Latina
Da quasi due decadi è prevista la realizzazione di un’autostrada in grado di mettere in collegamento Roma con il capoluogo pontino. Il progetto, originariamente denominato “Corridoio intermodale”, col passare degli anni ha finito per puntare solo sul trasporto su gomma. Niente treni per i pendolari e per le merci che, dal Mercato ortofrutticolo di Fondi, sono destinate a raggiungere i centri della grande distribuzione romana. Il progetto, seppure con molte prescrizioni, è stato approvato in Conferenza dei Servizi ed ha ottenuto anche uno stanziamento da parte del Comitato interministeriale. L’intervento, considerando anche le bretelle autostradali Tor de’ Cenci -A12 e Cisterna Valmontone, dovrebbe costare due miliardi e settecento milioni di euro. Lo stanziamento del CIPE è di 468 milioni. Il resto, ricorrendo alla formula del project financing, doveva essere garantito dai privati.
L'autostrada prevista nel Decreto Semplificazioni
La gare per l’aggiudicazione dei lavori, peraltro oggetto di un contenzioso tra i consorzi che vi avevano aderito, è stata però annullata dal Consiglio di Stato. La decisione, inaspettata, ha portato ad un congelamento del vecchio progetto. Il governo Conte però ha deciso di riportarlo in auge, inserendolo nell’elenco dei cantieri del Decreto Semplificazioni. Cosa che ha scatenato le proteste dei comitati e dei rappresentanti del M5s che, soprattutto a livello locale, hanno sempre avversato la realizzazione dell’autostrada a pedaggio. Per evitare di scontentare attivisti ed elettori, anche per impulso del viceministro grillino Giancarlo Cancelleri, il governo ha deciso di approntare un project review.
Il project review
Il nuovo progetto a cui il ministero dei trasporti sta lavorando, prevede innanzitutto che la bretelle Cisterna Valmontone segua un iter autonomo. Sarà pertanto costruita in house e non sarà un’autostrada a pedaggio. Una scelta, quest’ultima, che sarà apprezzata dai pendolari. Anche l’autostrada Roma Latina prevede dei cambiamenti rispetto al progetto che era stato approvato in Conferenza dei Servizi. E’stato ad esempio eliminato il tratto di complanare che avrebbe dovuto collegare la Roma Fiumicino con l’A12. Sono state ridotte alcune opere complementari e, da parte del governo, si è registrato anche il tentativo di sfruttare di più il tracciato della via Pontina.
Le criticità del progetto 2.0
I cambiamenti elencati però, non sono ritenuti soddisfacenti dai comitati che, il 13 ottobre, sono stati ricevuti dall’assessore regionale alla Mobilità Mauro Alessandri. La delegazione approdata in Regione ha infatti evidenziato il permanere delle note criticità. La prima riguarda l’accesso alla Capitale per chi proviene da Latina. Arrivati all’altezza di Tor de’ Cenci, l’autostrada a pedaggio infatti termina. Chi l’ha percorsa a quel punto ha due possibilità. Deviare sulla bretella che attraversando la Valle del Risaro, procede in direzione A12. Ed è quella una scelta che, soprattutto, viene adottata dagli autotrasportatori interessati a raggiungere l’hub di Fiumicino o il porto di Civitavecchia.
La maggior parte degli automobilisti, i cosiddetti pendolari, hanno però bisogno di raggiungere il posto di lavoro che si trova in città. Per farlo, obbligatoriamente, devono passare per Spinaceto. Lo faranno ricorrendo alla viabilità interna o alla via Pontina che lo attraversa. In ogni caso, il quartiere ne sarà congestionato. Questa evidente criticità, che finirà per creare un tappo all’ingresso della Capitale, non è stata affrontata. L’altro aspetto considerato “devastante” dai Comitati, riguarda l’impatto ambientale. L’autostrada attraversa infatti diverse riserve naturali, come quella di Decima Malafede e quella del Litorale Romano. Lambisce, con la bretella autostradale, anche la Tenuta presidenziale di Castel Porziano. A queste criticità si sommano i danni alle produzione agricole che, la vicinanza dell’autostrada, finirà comunque per causare.
La sfida: un confronto pubblico
Cosa fare dunque per evitare che il progetto autostradale, una volta revisionato, finisca per soffrire degli stessi problemi del vecchio?. Per i comitati la risposta è semplice: bisogna tornare ad analizzare quali siano i migliori interventi da realizzare. “Abbiamo lanciato la sfida democratica al confronto e al dibattito pubblico con i cittadini prima dell’approvazione dei nuovi progetti. La risposta dell’assessore è stato positiva. Si è impegnato a riceverci per un nuovo incontro, presumibilmente a Novembre 2020, quando il MIT avrà completato il Project review, e si è impegnato a venire sul territorio per discutere con le comunità locali interessate dal tracciato”.
Il project review dei comitati
In occasione del futuro confronto, i comitati proveranno a rispolverare le proprie proposte. Da tempo hanno elaborato un proprio iproject review, già consegnato al Vice Ministro Cancelleri. E consiste nella messa in sicurezza di tutta la via Pontina. Nell’adozione dell’intermodalità treno-tram e nel potenziamento del trasporto merci, da realizzare sempre su ferro.