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Autostazione ad Anagnina, Abruzzo contro il Campidoglio: "Per i pendolari diventa impossibile"

Anci: "Penalizzate le aree interne abruzzesi". Lunedì la conferenza stampa

L'Abruzzo si mobilita contro il Campidoglio. A far scattare la polemica la decisione di spostare l'autostazione dei pullman da Tiburtina ad Anagnina. Lunedì mattina il presidente vicario della Regione, Giovanni Lolli, e i rappresentanti dell’Anci territoriale, saranno a Roma per denunciare “forte preoccupazione e contrarietà alla delibera della Giunta del Comune di Roma”.

Per i rappresentanti territoriali, “la decisione è fortemente penalizzante verso i pendolari abruzzesi che quotidianamente per ragioni di lavoro si recano a Roma” si legge in una nota che annuncia una conferenza stampa per lunedì alle 11, proprio nel piazzale antistante la stazione. “In particolare il provvedimento va nella direzione di una ulteriore penalizzazione delle aree interne abruzzesi che tra enormi problemi legati alle ben note vicende del sisma stanno tentando tra mille sacrifici di trovare una ragione di sopravvivenza e di prospettiva futura per mantenere il loro progetto di vita nelle zone di origine”.

Ha spiegato l’Anci: “Lo spostamento dell'Hub da Tiburtina ad Anagnina rende praticamente impossibile spostarsi per ragioni di lavoro dall'Abruzzo interno impedendo di fatto il pendolarismo a Roma, contro le esigenze di una categoria di cittadini che già è sottoposta ad enormi sacrifici. La scelta del Comune di Roma non va solo contro questa determinata categoria di cittadini ma costituisce un più grave segnale di disinteresse alle ragioni delle aree interne in un momento in cui appare assolutamente necessario garantire presidi contro lo spopolamento e contro l'abbandono di quei territori che hanno costituito e costituiscono un elemento peculiare imprescindibile del sistema paese”.

"Il collegamento con Roma è funzionale ai tanti cittadini romani che hanno scelto di vivere in Abruzzo e di lavorare a Roma" scrive il presidente vicario Lolli in una lettera indirizzata ai sindaci e ai rappresentanti dei pendolari. "E le nostre economie sono profondamente intrecciate come dimostra la sinergia che si sviluppa in tema di ricerca e sviluppo sulle politiche dello spazio. Ricordo poi che ancora recentemente l'Abruzzo ha rinnovato il suo impegno a farsi carico di una cospicua parte dei rifiuti urbani prodotti dalla città di Roma nell'ambito di una visione solidale e ccollabotativa tra istituzioni".

Poi spiega: "Con lo spostamento ad Anagnina, invece, i viaggiatori sarebbero costretti ad allungare di molti i tempi per arrivare a Termini o per raggiungere lo snodo ferroviario e le ulteriori rispettive destinazioni, con conseguente allungamento degli orari di percorrenza. Una penalizzazione che, ovviamente, graverebbe anche sul percorso inverso".

Nei giorni scorsi l’assessora alla Mobilità, Linda Meleo, aveva fatto sapere che l’autostazione ad Anagnina, il cui progetto è contenuto in una delibera di Giunta, sarà temporaneo e parziale in attesa di realizzare un nuovo hub nel piazzale Est della stazione Tiburtina. Ad oggi, il servizio è effettuato dalla società Tibus, in Largo Guido Mazzoni, le cui autorizzazioni sono scadute ad aprile del 2016 ma non sono state prorogate.

Attaccano anche Valeria Baglio, consigliera comunale Dem, ed Erica Battaglia, delegata all'assemblea romana del Pd: "Nessuno in Campidoglio chiarisce per quale motivo i cittadini romani dovrebbero veder usati quasi 700mila euro di soldi pubblici per la ricollocazione provvisoria ad Anagnina della stazione Tibus oggi a Tiburtina" scrivono in una nota. Non solo. "Nessuno chiarisce né in Comune né nel Municipio VII anche i modi e i tempi in cui si immagina di realizzare questa operazione. La viabilità del quadrante, se non ripensata e gestita con la trasparenza del caso e la partecipazione dei tanti comitati di quartieri lì presenti, sarebbe compromessa: si rischia di paralizzare la zona sud est della città". 

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