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Politica Centocelle / Viale Palmiro Togliatti

Autodemolitori fuori dal Raccordo: partono i lavori del tavolo tecnico per individuare le aree

Alfonsi: "Avviamo con la collaborazione con l'assessore Veloccia e attraverso un percorso condiviso con gli operatori, il lavoro tecnico per la ricollocazione degli autodemolitori in aree idonee"

A individuare le sedi per il trasferimento degli autodemolitori sarà un tavolo tecnico congiunto tra gli assessorati all'Ambiente e all'Urbanistica. Così ha stabilito la giunta capitolina con una memoria approvata nella seduta di ieri, venerdì 29 luglio, che dà mandato ai due assessorati rispettivamente guidati da Sabrina Alfonsi e Maurizio Veloccia, di avviare tutte le procedure necessarie a far partire al più presto l'iter. Un'urgenza nell'agenda politica del sindaco Gualtieri dà quando la quasi totalità degli impianti presenti nel parco di Centocelle, sul lato di viale Palmiro Togliatti, ha preso fuoco durante un incendio lo scorso 9 luglio. Un fatto di cronaca che ha ricordato al Campidoglio una delle tante questioni abbandonate dalle precedenti amministrazioni. 

Di delocalizzare gli sfascia carrozze lontano dai centri abitati, in aree industriali dismesse, per ragioni di sicurezza dell'utenza, dei lavoratori, e di rispetto delle normative ambientali, si parla da 30 anni senza mai arrivare a dama. Tra vecchi accordi di programma, delibere, e mappature provvisorie, il dossier si è fermato alle carte. E ora la palla passa al sindaco Gualtieri. In questo senso la memoria di giunta vuole rappresentare un primo passo. 

"In particolare - si legge in una nota del Campidoglio - attribuisce all'assessora Alfonsi il compito di istituire e coordinare un tavolo tecnico congiunto per la verifica delle conformità ambientali dei siti da individuare, in ottemperanza alle prescrizioni del vigente Piano regolatore generale di Roma Capitale e del Piano Regionale di gestione dei Rifiuti della Regione Lazio". Prescrizioni che indicano quali caratteristiche preferenziali la localizzazione in aree industriali e artigianali o aree compromesse, purché rispondenti alla disciplina nazionale e regionale in materia di rifiuti. "Il provvedimento, inoltre, dà mandato al dipartimento Urbanistica di avviare tutti gli atti procedurali per l'accertamento dell'idoneità dei siti da individuare, come prevede il PRG, nelle infrastrutture tecnologiche o sui 'Tessuti prevalentemente per attività della Città da ristrutturare' o sugli 'Ambiti per i Programmi integrati prevalentemente per attività della Città della trasformazione'".

"La memoria approvata oggi - ha dichiarato l'assessora Alfonsi - ci consente di avviare, grazie alla collaborazione con l'assessore Veloccia e attraverso un percorso condiviso con gli operatori, il lavoro tecnico per la ricollocazione degli autodemolitori in aree idonee e allestite nel pieno rispetto degli iter autorizzativi e delle prescrizioni ambientali che disciplinano queste attività. Una situazione trascurata per decenni che esige una soluzione definitiva".

"Vogliamo che i nuovi centri di autodemolizione abbiano tutti gli adeguati standard di efficienza e che siano considerati una risorsa importante per l'economia circolare e parte integrante dell'impiantistica per la gestione del ciclo dei rifiuti di Roma" ha aggiunto l'assessore Veloccia. "Stiamo lavorando per dare esito definitivo a una situazione che si trascina da oltre 25 anni. Dobbiamo garantire una gestione moderna, sostenibile e rispettosa della normativa, del processo della rottamazione e dell'autodemolizione. Si tratta di un percorso complesso che vogliamo fortemente avviare a conclusione". 

I terreni papabili

Si riparte quindi dal vecchio tavolo interistituzionale attivato nel lontano 1997 e mai arrivato alla delocalizzazione che la stessa Europa con una direttiva del 2000, recepita in Italia da un decreto legislativo del 2003, ha imposto. La competenza per quanto riguarda l'individuazione delle aree e l'iter da avviare per il trasferimento delle attività è del Comune, su indirizzo regionale, come accertato da una sentenza della Corte di Cassazione del 2021. Certo, buona parte delle aree del '97 non sono più disponibili. Con ogni probabilità si ripartirà con una valutazione di quelle individuate dalla scorsa amministrazione tramite un'analisi effettuata dai dipartimenti capitolini competenti. Parliamo di terreni a Santa Palomba, Ponte Galeria (via della Chiesuola), Settecamini (via di Casal Bianco) e Torre Spaccata. 


 

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