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Autodemolitori, mistero sulle nuove aree. Raggi (incalzata) rivela: "Una parte degli sfasci a Santa Palomba"

La sindaca dà l'annuncio in Consiglio, ma senza dettagli, tempistiche, e informazioni generali sul piano di trasferimento

"Una delle zone dove pensiamo di ricollocare gli autodemolitori è l'area industriale di Santa Palomba". La sindaca Raggi, messa alle strette in consiglio comunale, dà l'annuncio: parte dei rottamatori che insistono sul parco archeologico (e vincolato) di Centocelle, finiranno su un terreno adibito a uso industriale, appunto, a Santa Palomba, Roma sud, al confine con i comuni di Pomezia e Albano, e a una decina di chilometri del Grande raccordo anulare. Una buona notizia, che però, così formulata, non convince. 

Raggi non fornisce dettagli. L'area rientra in un piano per il trasferimento più articolato? Le zone individuate in un Accordo di Programma degli anni '90 erano quattordici, poi ridotti a cinque negli anni per una serie di difficoltà incontrate nelle procedure di esproprio delle aree. Nell'ultima delibera, la 181 del 2014, dell'era Marino, era stata avviata un'istruttoria su siti all'Infernaccio, a Osteria Nuova, su via Aurelia, su via Prenestina, e, appunto, Santa Palomba. Ma a bocciare e a dire che era necessario "ripartire da capo", proprio alla luce degli ostacoli burocratici incontrati negli anni, è stato più volte il presidente della commissione Ambiente, Daniele Diaco. 

C'è stato un passo indietro quindi? E le altre aree che fine hanno fatto, tornano papabili o si è optato per altro? "Ci stiamo lavorando con la Città metropolitana" accenna la sindaca. Ma tempistiche, siti precisi, informazioni sull'iter seguito, non arrivano. E sembra quasi che l'intervento lampo, a fine della seduta d'aula, arrivato per "rispondere ad alcune obiezioni sollevate", sia poco più che un tentativo di uscire dall'empasse. 

"La sindaca deve dire dove vuole trasferire i demolitori" hanno incalzato i consiglieri di opposizione, dal Pd a Fratelli d'Italia a Sinistra per Roma, intervenuti dagli scranni. Tutti lo chiedono, e allora Raggi lancia il nome, dopo un primo discorso in cui nell'elencare le azioni fatte (a suo dire) per il parco, non ne aveva nemmeno accennato. 

Ha rivendicato invece lo stop alle proroghe delle autorizzazioni e la richiesta ai demolitori di progetti per l'adeguamento ambientale, incolpando la Regione per un emendamento di dicembre che permette invece di concedere permessi provvisori nelle more del trasferimento, anche per evitare il blocco della filiera. Uno scontro istituzionale quello con la Pisana che sembra essere diventato per tutti l'alibi per giustificare il non fatto. Che poi Santa Palomba, seppur sparata a sorpresa e senza fornire contenuti, sia l'inizio di un cambio di rotta lo sperano tutti, dai cittadini ai rottamatori. Ma è presto per gioire. Il territorio aspetta che si vada oltre gli annunci.

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