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Autodemolitori, Raggi scarica colpe sulla Regione. Nuova lite tra Comune e Pisana

Un post della sindaca Raggi scatena la lite con la Regione. Il Parco di Centocelle sconta l'inerzia dell'amministrazione e gli autodemolitori, lì come altrove, continuano nella loro attività

Lite sugli autodemolitori tra Comune e Pisana. A scatenarla il sì da parte del Tar alla autorizzazioni a favore delle attività di rottamazione che si trovano lungo la Togliatti, nel perimetro del Parco di Centocelle. Una notizia che ha spinto la sindaca a scrivere un post al vetriolo contro la Regione Lazio, nel quale vengono indicate responsabilità all'ente guidato da Nicola Zingaretti per questa decisione. 

Un doveroso passo indietro. Il 2 luglio la Raggi annuncia la chiusura degli sfasci lungo la Togliatti. Alla base della chiusura la mancata messa in regola in base alle normative ambientali. Una chiusura che nei fatti riguardò solo l'attività di autodemolizione e non quella di vendita di pezzi di ricambio. Come gli stessi cittadini hanno da sempre potuto notare le strutture infatti non hanno mai chiuso, ma erano destinate solo alla vendita.

Contemporaneamente in altri punti della città gli autodemolitori sono rimasti sempre attivi. Il motivo è semplice: non è mai stata individuata una zona dove collocare le nuove strutture. Una mancata decisione figlia di un braccio di ferro con la Regione sulle competenze in materia. Anche per questo gli operatori hanno iniziato una serie di proteste, sia contro l'allora assessora Montanari, e quindi la giunta Raggi, sia contro la Regione. C'è stata l'apertura di un tavolo che ha portato, prima di natale, ad una nuova norma regionale. 

Vi si legge "si autorizza la prosecuzione dell’attività" dei demolitori, "indicando la tempistica di delocalizzazione" che "dovrà essere effettuata entro sei mesi e attuata entro un periodo massimo di ventiquattro mesi". Da qui, da questa norma, il Tar ha di fatto autorizzato il ripristino dell'attività. 

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Una decisione attesa, tanto che la Raggi si era già appellata al Governo per un intervento. Ieri però la sindaca ha deciso di attaccare pubblicamente la Regione. Lo ha fatto con un post in cui ha giocato sull'ambiguità anche per provare a placare una protesta su un'altra vicenda, assai dura, quella degli abitanti del Parco di Centocelle, infuriati per la inadempienza alle promesse sulla bonifica del parco, colpito a gennaio 2017, da un incendio che ha sprigionato fumi tossici.

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Ieri la sindaca Raggi ha parlato del parco di Centocelle, ma in realtà le due questioni non sono totalmente coincidenti. "In quell'area gli autodemolitori non potevano più restare e dovevano andare via", spiega Raggi. "Dopo 20 anni di proroghe e rinvii sempre concessi dalle precedenti amministrazioni (peraltro in palese violazione della legge) finalmente questa Amministrazione, con coraggio, aveva spiegato loro che in 20 anni avevano beneficiato di tutto il tempo per trovarsi un altro luogo dove spostare l'attività e che il parco doveva tornare alla sua vocazione originaria. Tanto era corretta l'azione avviata da questa amministrazione, che il TAR si era espresso riconoscendoci pienamente ragione: entro breve, il parco sarebbe tornato tale. Era fatta!"

Cosa è successo? Raggi a questo punto attacca la Regione: "E' bastato che gli autodemolitori si accampassero fuori dalla Regione Lazio per indurre Giunta e Consiglio a varare una nuova norma che garantisse loro la proroga di diritto alla permanenza nel parco. In questo modo, purtroppo, è stato invertito l'orientamento del Tar. Uno scenario desolante, che si verifica quando si approvano leggi cedendo alle pressioni di chi infiamma il clima, e non tutelando il bene comune. Voglio ringraziare la nostra consigliera regionale Valentina Corrado che si è opposta a questa folle norma.

L'ultima pagina di questa storia non è ancora scritta: "Il Ministero dell'Ambiente può ripristinare l'ordine e ribaltare questo triste epilogo. Può infatti impugnare una norma che riteniamo incostituzionale e che viola le direttive europee".

La Regione, dal canto suo, replica alla sindaca: "La sindaca Raggi fa una imbarazzante e falsa ricostruzione dei fatti. La norma approvata dal consiglio regionale sugli autodemolitori di Roma è stata richiesta e condivisa dalla sua amministrazione. In particolare, prima il consiglio comunale ha approvato all'unanimità una mozione per chiedere l'intervento della regione e favorire una soluzione a questa vicenda, mentre poi in un'apposita riunione in prefettura due suoi assessori comunali accompagnati dai rispettivi dirigenti amministrativi hanno concordato con i rappresentanti della giunta regionale una norma che consentisse al Campidoglio di intervenire sulla questione degli autodemolitori della Capitale con l'obiettivo di impedire il blocco dell'intero comparto e procedere alla necessaria delocalizzazione degli impianti. Nessuna protesta e nessuna cessione agli operatori del settore: il consiglio regionale ha approvato un provvedimento condiviso nel merito e nel metodo con la giunta Raggi. Questo sindaco non sa cosa fanno i suoi assessori oppure li sconfessa e finge di non sapere per provare a nascondere i suoi fallimenti". 

La controreplica è dell'assessore Montuori: "In merito alla riunione convocata in Prefettura sulla questione degli autodemolitori ci tengo a precisare che in quella sede non fu presa alcuna decisione e alcun accordo con la Regione Lazio. Come assessorato abbiamo illustrato le modalità di verifica in merito alle aree compatibili in base alle destinazioni di piano regolatore generale e ai vincoli generali. Alla proposta di deroga avanzata dalla Regione abbiamo espresso come Roma Capitale forti dubbi in merito a problematiche urbanistiche e alla impossibilità di rilasciare permessi per aree in cui sono presenti importanti abusi edilizi. Non ci sono state altri momenti di confronto dopo questo incontro".

Ma la Regione non ci sta e replica ancora: "Dopo le affermazioni della sindaca Raggi, sorprendono ancor di piu' le dichiarazioni dell'assessore Montuori sull'assenza di una condivisione tra Regione e Comune per trovare una soluzione alla vicenda degli autodemolitori. L'Amministrazione regionale ha infatti ricevuto e conservato le email inviate da dirigenti comunali, di cui vengono messi a conoscenza anche gli assessori capitolini, con cui viene discusso e condiviso il contenuto di un provvedimento normativo sugli autodemolitori di Roma, che la Regione avrebbe poi approvato in sede di Consiglio. Ogni altro commento appare superfluo". 

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