Autodemolitore all'Infernaccio: lunedì il Comune si esprimerà sullo stop ai lavori
I consiglieri del Pdl Santori e De Priamo auspicano la votazione all'unanimità del provvedimento di sospensione dei lavori. I cittadini della zona saranno presenti all'incontro con una propria delegazione
I consiglieri comunali del Pdl Fabrizio Santori e Andrea De Priamo auspicano in una nota “che in quella sede ci sia una votazione all'unanimità dell'atto con il quale si chiede la sospensione dei lavori, lo stralcio del progetto e l'individuazione di un sito alternativo così come già avvenuto nella competente commissione Ambiente”.
“Ci auguriamo”, dicono Santori e De Priamo “che il Commissario designato per la delocalizzazione dei centri di autodemolizione e rottamazione di Roma, Pierluigi di Palma, tenga conto di questo ulteriore impulso e prenda una decisione diversa individuando un sito alternativo per la collocazione di tali attività”.
La vicenda dell'Infernaccio è ormai datata. L'individuazione dell'area come adatta ad ospitare un impianto di autodemolizione è avvenuta nel 1987. Il sito però è intercluso nella Riserva Naturale Regionale “Tenuta dei Massimi” e l'attività di un impianto di demolizione è classificata dalla
normativa comunitaria, nazionale e regionale come attività ad alto impatto ambientale, ed i rifiuti smaltiti come “speciali”, di cui una parte “tossici”.
All’epoca della prima individuazione del sito, l’idoneità era motivata dalla caratteristica di campagna urbanizzata dell’area, ossia dall’assenza di nuclei insediativi umani e dal fatto che il sito in questione era pubblico.
Oggi però il quartiere è profondamente cambiato. Al suo interno vivono 7.000 abitanti, è operativo un ospedale il San Giovanni Battista ed è raggiunto da una fermata della linea ferroviaria FM1, “Muratella”. In ultimo sempre in zona è in costruzione un polo per l'infanzia che ospiterà numerosi bambini.
Il tutto senza contare che in zona sono operativi numerosi hotel, nonché il centro direzionale dell'Alitalia. Di recente è stata deliberata in zona la costruzione di un impianto termale, denominato Terme d'Arvalia.
Negli anni i cittadini, riuniti in un comitato di protesta, hanno più volte impugnato il provvedimento con cui si dava il via libera alla costruzione, presentando diverse mozioni alla Regione e al Comune.
Lunedì in Campidoglio sarà presente anche una folta delegazione di cittadini. Tutti sperano che l'incubo sia “rottamato” e sepolto per sempre.