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Auto storiche, il Consiglio di Stato accoglie il ricorso contro il blocco alla circolazione

Soddisfatti i ricorrenti. Consoli (Scuderia romana La Tartaruga): "L'ordinanza del sindaco non è suffragata da adeguati studi".

La deroga all’ordinanza che esclude le auto storiche dalla nuova “Ztl – Fascia verde” non è arrivata. L’iniziativa del Campidoglio, che aveva puntato sulla convocazione di un tavolo tecnico, si è tradotto in un nulla di fatto. In compenso sulla vicenda che tiene con il fiato sospeso gli appassionati si registra una novità.

La decisione del Consiglio di Stato

Arriva dalla quarta sezione del Consiglio di Stato ed è destinata ad avere un seguito. I giudici di Palazzo Spada, riuniti in camera di consiglio lo scorso 25 maggio, hanno pronunciato un’ordinanza con cui si chiede al TAR del Lazio una “sollecita definizione del giudizio di merito”. Per chi aveva promosso l’azione legale, la scuderia romana “La Tartaruga”, si tratta di un successo. Perché il TAR, finora, si era limitato a non concedere la sospensiva al provvedimento restrittivo di Gualtieri. Ed il rischio, per i proprietari e gli appassionati di auto d’epoca, era di dover aspettare i tempi non certo brevi della giustizia italiana per sapere se, i loro veicoli, possano tornare a circolare nella nuova fascia verde.

Il caso simile in Piemonte

Perché i giudici di Palazzo Spada stanno “sollecitando” il Tar ad esprimere un giudizio? Perché c’è stato un caso simile, affrontato recentemente  in Piemonte. La sezione prima del Consiglio di Stato, nel 2021, ha espresso un parere sul ricorso presentato da quanti avevano considerato “non proporzionate le misure con le quali l’Amministrazione comunale di Torino” aveva “limitato indiscriminatamente la circolazione di tutti i veicoli che hanno un’omologazione inferiore ad Euro 1”. Il caso era considerato analogo a quello romano.

Nel caso affrontato in Piemonte, veniva lamentata l’assenza di “un’approfondita istruttoria”, utile per calcolare il numero effettivo dei veicoli forniti di “certificato di rilevanza storica”. In Piemonte sono risultati essere circa 6500 su oltre 768mila mezzi con oltre venti anni d’età. Pochi. Così pochi da far pensare che “i provvedimenti impugnati” sempre nel caso piemontese “non risultano proporzionati rispetto all’obiettivo di contenere e ridurre le componenti inquinanti nell’atmosfera”. E’ la stessa tesi che, anche a Roma, sostiene che sta ricorrendo contro il provvedimento di Gualtieri. 

L'assenza di studi adeguati

“Non abbiamo ritirato il ricorso perché il blocco totale deciso dal sindaco non è suffragato, come decisione, da studi ed istruttorie – ha spiegato Fabrizio Consoli, il presidente della scuderia romana La tartaruga – la nostra è un’azione fatta che era un atto obbligato nei confronti degli appassionati del motorismo romano”. La palla torna ora al TAR a cui è arrivata la richiesta di una “sollecita definizione del giudizio di merito”. Dovrà, in altri termini, fissare una data in tempi ragionevoli, per far conoscere la propria decisione agli appassionati di auto d’epoca.

Quante sono le auto d'epoca

Nel frattempo, visto che la sospensiva non è arrivata, resta in vigore l'ordinanza del sindaco  anche per le vetture munite di certificato di rilevanza storica. A Roma, secondo i dati della Motorizzazone civile riportati dall'Asi (Automobilclub storico italiano) sono 9.945. Rappresentano lo 0,25% dei mezzi circolanti e percorrono lo 0,014% del totale dei chilometri percorsi annualmente dai veicoli d'uso quotidiano della Capitale. Numeri che lasciano intuire quali sia, il loro impatto, sulla qualità dell'aria respirata in città. 

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