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Le parti sociali contestano il bilancio della Regione: tasse aumentate fino a 400 euro a famiglia

I sindacati sono stati ascoltati in commissione bilancio

400 euro in più a famiglia. È l’allarme lanciato dalla Cgil di Rome e del Lazio nel corso dell’audizione che si è tenuta presso la commissione bilancio regionale presieduta da Daniele Sabatini. All’incontro, al quale erano presenti diverse sigle sindacali, c’era anche l’assessore Giancarlo Righini, impegnato, proprio in questi giorni, con l’approvazione del bilancio. Un documento che deve essere approvato entro la fine di marzo e, visti i tempi stetti, nei giorni scorso il presidente della Regione, Francesco Rocca, aveva nominato una commissione bilancio “speciale” proprio per accelerare i tempi.

Tempi stretti

Anche le sigle sindacali presenti hanno lamentato il poco tempo a disposizione per esaminare la documentazione. Del resto, se il testo non verrà approvato entro il 31 marzo, si andrà incontro all’esercizio provvisorio, con tutte le conseguenze del caso. Nonostante ciò, lunedì 27 marzo l’assessore Righini e i rappresentanti dei lavoratori si incontreranno di nuovo per proseguire il confronto.

Manovra tecnica

Prima ancora di cominciare i confronti, il neo assessore al bilancio, Giancarlo Righini, aveva sempre sostenuto che la manovra che si sarebbe andati a votare era quella già preparata dalla passata consiliatura targata Nicola Zingaretti. La vera mano del centrodestra si vedrà in futuro, quando verrà fatto l’assestamento prima dell’estate. Insomma, “una manovra prevalentemente tecnica”, come sostenuto da Righini.

Fondo tagliatasse

Natale Di Cola, segretario regionale Cgil di Roma e del Lazio, ha esordito contestando l'affermazione che si tratti di un bilancio prettamente “tecnico”, avendo ravvisato scelte di natura politica all’interno delle disposizioni. Il Segretario regionale della Cgil ha come la scelta di non rifinanziare il fondo cosiddetto tagliatasse sia di natura politica, “che comporterà un aumento fiscale di circa 350 milioni di euro, quasi tutti a danno delle classi medio-basse, in un contesto dove Roma e il Lazio hanno il triste primato di essere i più tassati d’Italia”.

Aumento delle tasse

Di Cola ha spiegato che “assisteremo a un aumento medio di circa 400 euro a famiglia, mentre nelle regioni limitrofe, come Umbria e Toscana, abbiamo una tassazione pari a circa la metà di quella del Lazio”. Questo comporterà, secondo il Segretario della Cgil, gravi ripercussioni sulla qualità degli investimenti nel Lazio, “perché le imprese opteranno per regimi fiscali migliori”.

Sulla stessa linea anche Maria Annunziata Veltri, segretaria regionale Cisl Lazio, e Alberto Civica, Segretario generale Uil Roma e Lazio, entrambi contrari alla rinuncia al fondo tagliatasse. “È un grave errore – ha detto la Veltri - in un momento in cui invece occorrerebbe dare risposte concrete alle fasce più deboli e fragili di questa regione”. “L’aumento dell’Irpef deve servire a ridurre il cuneo fiscale e ad abbassare le tasse per i lavoratori” ha sottolineato Civica.

Un malato ingessato

Righini, replicando ai sindacati, ha evidenziato la necessità di attivare un dialogo con il governo per rimodulare il debito della Regione, “che nel 2021 ha toccato la cifra enorme di circa 22,75 miliardi di euro”, ha detto. Poi, ha paragonato il bilancio del Lazio a un malato, totalmente ingessato, che non consente di liberare risorse: “Dobbiamo liberare almeno i piedi per ricominciare a camminare”, ha detto. Per l’assessore è stata una “scelta dolorosa aver dovuto eliminare tutte le agevolazioni fiscali, ma necessaria per la tenuta dei conti in questo momento”. Infine, in vista dell’esame della manovra in consiglio regionale, l’assessore ha auspicato un accordo tra le forze politiche sull’addizionale Irpef, “per scongiurare una battaglia a colpi di emendamenti in aula”.

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