“Con la città ferma, con l’aumento del 780% della cassa integrazione, con la perdita di 25 mila posti di lavoro nell’edilizia, con nuovi 3000 posti a rischio, con l’emergenza casa che riguarda 30 mila famiglie, con tutto il mondo imprenditoriale in gravi difficoltà, con il taglio e l’aumento dei costi ai servizi alle persone, con decine di delibere bloccate e l’emergenza abitativa, con 100 milioni di euro di opere di Roma Capitale bloccati, con il piano di edilizia popolare di 9500 alloggi bloccato, il sindaco di Roma, tra un congresso e una apparizione in televisione, per prepararsi una via d’uscita dal Campidoglio, riprende i lavori del Consiglio Comunale riproponendo l’aumento delle tariffe dei taxi, ovvero l’aumento del reddito di una sola categoria, per pagare la cambiale elettorale con alcuni gruppi di tassisti ai danni di tutti gli altri cittadini”. E’ quanto dichiara il consigliere Athos De Luca, membro della commissione Trasporti.

“La proposta del PD – continua De Luca - chiedeva solo incentivi e nuove regole di efficienza e trasparenza, come il numero unico e la ricevuta obbligatoria, per rilanciare il servizio taxi, ma la Giunta propone l’aumento del 5% per chi paga col bancomat, alla faccia della campagna del Governo per la tracciabilità; il rilascio delle ricevute solo su richiesta e la competenza della Giunta sull’aumento delle tariffe escludendo il Consiglio e il rinvio del codice di comportamento, parte integrante delle regole del tassista. Questa vicenda dei taxi – conclude il consigliere capitolino - è lo specchio di un sindaco ossessionato da alcune lobby e incapace di dare risposte alla crisi nella sua città, attraveso un serio programma e interventi di emergenza per aiutare imprese e cittadini in grande difficoltà. Il PD, di fronte a tanta irresponsabilità e cinismo sociale, condurrà una dura battaglia in Consiglio Comunale per costringere il Sindaco a ritirare la delibera”.