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Fuga dalla città post lockdown, cresce la domanda di case in campagna: in provincia di Roma il più alto incremento dei prezzi in Italia

L'Ufficio studi di Idealista ha pubblicato i dati relativi al luglio 2020 rispetto al periodo pre-Covid19. In provincia di Roma l'incremento dei prezzi è del 25,4 per cento

Tra smart working e desiderio di spazi più aperti e meno affollati, la diffusione dell’epidemia di Coronavirus ha rilanciato la domanda di case in campagna, rustici e casali nelle aree provinciali, nei borghi e nei piccoli comuni. Accade in tutta Italia con un incremento medio rispetto al periodo pre-Covid19 del 29 per cento e con le province del bresciano (più 268 per cento) e dell’alessandrino (più 241 per cento) a guadagnarsi il primato di campagne più ambite, probabilmente per la vicinanza di grandi città come Torino e Milano. Seppur con una percentuale inferiore questa nuova tendenza del mercato immobiliare si è fatta sentire anche in provincia di Roma dove a luglio la variazione della domanda di case e appartamenti ubicati fuori dalla grande area urbana della Capitale è aumentata del 37 per cento rispetto ai periodi pre-Covid19.

I dati diffusi alla fine di agosto dall’Ufficio studi del sito di annunci immobiliari Idealista, relativi ai numeri registrati a luglio 2020, attribuiscono però al territorio della provincia romana, che poi coincide con quello della Città Metropolitana di Roma Capitale, un primato: l’incremento del prezzo. Proprio la provincia di Roma ha registrato l’aumento percentuale maggiore delle 33 province prese in considerazione dallo studio, quelle con maggiore offerta di proprietà rurali disponibili sul mercato. I costi al metro quadro nelle campagne romane sono aumentate del 25,4 per cento, dai 1806 euro al metro quadro del periodo pre-Covid19 ai 2265 euro al metro quadro di luglio 2020. Solo la provincia di Bologna, che al contraro del trend nazionale ha visto la domanda di immobili ubicati in campagna contrarsi del 31 per cento, ha registrato un aumento dei valori significativo pari al 18,9 per cento (dai 1721 euro al metro quadrato del periodo pre-Covid19 ai 2046 di luglio 2020).

Firenze, altro grande capoluogo citato nella tabella allegata allo studio, ha visto un incremento della domanda dell’89 per cento ma un aumento dei prezzi del 2,5 per cento. In questo caso va però sottolineato che i prezzi in numeri assoluti sono i più alti delle province prese in considerazione dallo studio (dai 3727 del periodo pre-Covid19 ai 3818 di luglio 2020). Se la campagna romana spicca per il suo incremento, a livello nazionale il fronte dei prezzi è stabile, con una variazione dello 0,1 per cento rispetto al periodo pre-Covid anche se le province che segnano incrementi dei valori sono di più di quelle in contrazione.

Per quanto riguarda il Lazio, l’unica altra provincia presa in considerazione dall’analisi dell’Ufficio studi di Idealista è quella di Viterbo. Qui la richiesta di abitazioni in campagna è più che raddoppiata, pari a 123 per cento. L’aumento del prezzo è invece del 6,1 per cento. Il costo al metro quadrato per una casa è infatti passato dai 1099 euro del periodo pre-Covid19 ai 1166 euro del luglio 2020. In particolare è Montefiascone, comune che sorge nei pressi del lago di Bolsena, in provincia di Viterbo, a guadagnarsi l’unico posto tra i comuni del Lazio nella classifica delle località italiane con una domanda più che raddoppiata: più 124 per cento con un incremento di prezzi del 6,4 per cento (da 1009 a 1074 euro al metro quadrato). In questa classifica il primato spetta alle Crete Senesi, nel comune di Asciano, in provincia di Siena, che ha visto un incremento delle richieste pari al 412 per cento e una variazione di prezzi in calo del 7,5 per cento (da 2125 a 1966 euro al metro quadro).

Secondo Vincenzo De Tommaso dell’Ufficio Studi di Idealista i motivi della riscoperta degli immobili in campagna o nei borghi sono questi: “Il ricorso sempre più massiccio allo smart working sta spingendo molte persone a ripensare alle proprie esigenze abitative post lockdown, così le proprietà rurali hanno registrato un'impennata durante la primavera ed estate. I piccoli centri potrebbero costituire una valida alternativa per garantirsi un ambiente di elevato standard di vivibilità grazie a spazi ampi e aperti, a prezzi decisamente più contenuti delle grandi città”.

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