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Atac, nel mirino del nuovo piano anche gli autisti: turni più lunghi, da 32 a 36 le ore settimanali

Domani il piano dell'Ad di Atac Broggi sarà in commissione trasporti. Tra i suoi obiettivi la firma di un 'accordo di produttività' entro il luglio del 2015

Non solo aumento degli abbonamenti e razionalizzazione delle linee. Nelle linee guida del nuovo piano industriale di Atac, ancora in forma di bozza e in fase di discussione, non sono esclusi i lavoratori. Se gli utenti si vedranno lievitare il costo del titolo di viaggio, per autisti e macchinisti a crescere saranno le ore di lavoro. Da 32 ore a settimana a 36 con una media giornaliera di durata dei turni che potrebbe aumentare di quasi un'ora: da 6.20 a 7.15. Efficacia ed efficienza le parole d'ordine dell'accordo di produttività che dovrebbe entrare in gioco dal luglio del 2015. Il risanamento dell'azienda capitolina, nel piano fissato come obiettivo per il 2016, passa anche attraverso un “incremento della produttività” degli operatori di esercizio.

AUMENTANO LE ORE DI LAVORO - Nella “Modifica delle regole d'ingaggio nell'esercizio” si scrive nero su bianco: “Nel settore degli autisti è necessario un aumento delle ore medie settimanali di guida”. Dalle attuali 32 alle 36. Un obiettivo che si può raggiungere “attraverso l'incremento della punta massima a 7.15 h dalle attuali 6.20 h”. In percentuale la produttività aumenta del 12,5%. Cambiano le condizioni di lavoro anche per i macchinisti. Si legge nel documento: “Per il personale viaggiante nel settore metroferroviario occorre raggiungere una condotta effettiva a turno ordinario pari a 900 ore annue, rimuovendo i vincoli che oggi non consentono una pianificazione dei turni coerente con la forza disponibile”. Questi cambiamenti, secondo i piani di Atac, dovrebbero essere operativi entro il luglio del 2015 con la stipula di un 'accordo di produttività' che permetterà di “liberare risorse” entro il novembre successivo.

LA MANUTENZIONE - Nel mirino anche il settore della manutenzione con l'orario lavorativo a 39 ore, la riorganizzazione dei reparti e dei turni e “l'internalizzazione completa della manutenzione corrente rotabili”.

EFFICIENZA - Non manca una precisazione sulla “parte variabile” dei salari. Nel Piano industriale per il periodo che va dal 2015 al 2019, tra le “Attività di supporto” si parla anche di una “Nuova organizzazione del lavoro”. A giocare un ruolo determinante la necessità di incrementare la produttività e la qualità. Obiettivo è quello di “modificare la struttura salariale” in particolare della sua parte variabile “verso incentivi che premino la quantità, la qualità e la regolarità della prestazione”.

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