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Ater e il maxi debito con Equitalia: la Regione evita i pignoramenti, ma non basta

Saldata metà della seconda cartella rottamata da Equitalia

La situazione dell'Ater di Roma continua ad essere critica. La seconda rata ottenuta dalla rottamazione della maxi cartella Equitalia è stata saldata solo in parte. L'azienda che gestisce il patrimonio ERP di Roma, ha infatti versato soltanto 32 dei 65 milioni previsti. E mancano ancora tre rate per estinguere il debito contratto con la fiscalità. Cinquecentocinquantasei milioni per Imu e Ici non versati al Comune, che poi sono diventati 285 dopo la rottamazione.

La compensazione con il Comune

A coprire la prima tranche di pagamenti, sul filo di lana, era intervenuta la Regione Lazio. Ad Ater Roma ora spetta il compito di trovare le altre risorse necessarie.  Magari attraverso una trattativa con il Campidoglio, per ottenere una "compensazione". Una procedura di cui si è più volte sentito parlare, ma che per ora non ha portato da nessuna parte. A Roma Capitale infatti l'Ater vorrebbe chiedere  134 milioni di euro per le concessioni mai versate sull'imponente Mercato Trionfale di via Andrea Doria ed il parco giochi Sabotino, di Prati. Risorse utili per pagare ad Equitalia almeno due rate. Fondi necessari quindi come una boccata d'ossigeno. Ma ancora non sufficienti per  estinguere la cartella rottamata.

Alloggi non pignorati

Intanto dalla Regione si precisa che, nonostante il mancato saldo della seconda cartella, "nessun alloggio di Edilizia residenziale pubblica è stato oggetto di pignoramento da parte di Equitalia". Una buona notizia per gli inquilini e le realtà associative che li popolano. Resta però da pagare una quota consistente del debito. Finora lo Stato è rientrato ne è rientrato soltanto in minima parte, e non certo per la collaborazione di tutti gli enti di prossimità."La Regione opera a tutela del patrimonio e del personale di Ater Roma" viene ribadito in un comunicato, in cui invece si evidenziano le responsabilità del Campidoglio. "Roma Capitale non ha ancora riconosciuto il proprio debito, che ammonta a 135mln euro, somma ben maggiore dei 38mln che avrebbero consentito il pagamento della parte restante della seconda rata".

La strada da seguire

Ater Roma è comunque davanti ad un bivio. Se la "compensazione" intavolata con il Comune andrà a buon fine, verranno incamerate risorse insufficienti a saldare tutte le rate del maxi debito. Serve quindi un'inversione di tendenza. Occorre seguire nel solco recentemente scavato, che ha permesso all'azienda di rientrare dei canoni di locazioni d'immobili concessi a partiti ed associazioni. E rischia comunque di ancora troppo poco, oltre che particolarmente tardi. 

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