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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Atac, l'amministratore unico cerca un nuovo staff di nove persone: il caso finisce alla Corte dei Conti 

A presentare l'esposto i consiglieri di Fratelli d'Italia. Ancora in corso invece le verifiche sulla compatibilità della nomina di Franco Giampaoletti a direttore generale

Se la nomina del direttore generale Franco Giampaoletti è finita al vaglio dell'Autorità anticorruzione, quella di uno staff a supporto dei vertici aziendali sarà oggetto di valutazione della Corte dei Conti. Parliamo ancora di nomine in Atac e stavolta nel mirino di un esposto alla Procura contabile regionale abbiamo la scelta dell'amministratore unico Giovanni Mottura di dotarsi di una squadra di nove persone a suo supporto. A firmare la denuncia i consiglieri comunali di Fratelli d'Italia Andrea De Priamo, Francesco Figliomeni, Lavinia Mennuni, Rachele Mussolini della lista civica con Giorgia. 

La decisione di Mottura è comunicata in una "disposizione organizzativa" del 30 ottobre scorso, che RomaToday ha potuto visionare. L'au di Atac, si legge, necessita di uno staff a supporto per il "controllo e integrazione dei processi aziendali, attività indipendente e obiettiva di consulenza, redazione delle linee guida del nuovo piano industriale". Già, è questo il nodo chiave. La redazione del nuovo piano industriale alla luce del concordato preventivo e della rimodulazione del servizio con la seconda ondata di pandemia. Servono un avvocato, due esperti in economia e gestione aziendale, un consulente del lavoro, un esperto in comunicazione, un esperto in processi tecnico manutentivi, due consulenti a supporto nell'individuazione di strategie di innovazione in ambito industriale. 

Tutte figure che secondo i consiglieri che hanno portato il caso alla Corte dei Conti potevano essere trovate anche all'interno della macrostruttura aziendale. "Non appare così scontato che ci si trovi di fronte a un’esigenza dell’Azienda, alla quale non si possa far fronte con personale già in servizio" si legge nel testo.

"La necessità di dotarsi di una struttura di ben 9 professionisti esterni risulta sovradimensionata e sproporzionata rispetto al bisogno e in sovrapposizione con le competenze e le responsabilità attribuite ai dirigenti presenti nei ruoli di Atac". Da qui anche la contestazione di mancata "trasparenza e pubblicità rispetto alle modalità di selezione degli esperti. Allo stato attuale non risulterebbe che sia stata indicata e definita la procedura di reperimento, né i criteri di scelta tra i candidati". La richiesta ai giudici è quello di verificare la presenza di eventuali profili di responsabilità erariale.  

Il caso Giampaoletti 

Mentre resta ancora in sospeso la nomina di Franco Giampaoletti a direttore generale di Atac. Qui gli esposti annunciati sono tre, tutti all'Anticorruzione da parte di Lega, FdI e Italia Viva. Si grida allo scandalo per un conflitto di interessi che a tanti sembra palese, dal momento che Giampaoletti, molto vicino a Virginia Raggi, ha ricoperto e tutt'ora ricopre il ruolo di dg in Campidoglio. 

Il suo compito sarebbe scaduto con il termine della consiliatura grillina, quindi tra pochi mesi. Con la nuova nomina invece firmerà un contratto di tre anni nell'azienda del trasporto pubblico locale, a fianco dell'amministratore unico Giovanni Mottura. Insomma, da una parte a far storcere il naso, al di là della legittimità giuridica da verificare, è il fatto che proprio il controllante (dirigente capitolino chiamato a monitorare lo stato delle partecipate) sia stato assunto dal controllato (azienda Atac). Dall'altra, per molti, vi sarebbe una questione di opportunità politica: la sindaca che piazzando uno suo fedelissimo in un ruolo pubblico di rilievo gli assicura una poltrona oltre la scadenza del suo mandato. 

Al momento però, nonostante gli iniziali annunci di Atac, la nomina sembrerebbe sospesa o comunque ancora da formalizzare. Stando a quando si apprende da fonti aziendali, da via Prenestina sarebbero stati richiesti al Campidoglio alcuni chiarimenti, per un'ulteriore verifica di compatibilità circa la nomina del dg capitolino. Che a tutt'oggi ancora ricopre il ruolo a palazzo Senatorio. 

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