Atac, sindacati in protesta: a rischio licenziamento 15 lavoratori che sanificano i mezzi
La società subentrante nel servizio il prossimo 16 marzo si è aggiudicata la gara presentando un'offerta economica che non terrebbe conto del gruppo di lavoratori, non presenti nel capitolato di gara
Non bastavano le proteste oramai quotidiane in Ama. Anche i sindacati di Atac, la municipalizzata del trasporto pubblico, scendono in piazza. Questa mattina il presidio di fronte alla sede aziendale di via Prenestina contro il licenziamento di 15 lavoratori. "Nel bando di gara per l'aggiudicazione della gestione del servizio di pulizia e sanificazione dei mezzi dell'azienda, non compaiono - spiegano Filcams-CGIL Roma Lazio, Fisascat-CISL di Roma Capitale e Rieti e Uil Trasporti di Roma e Lazio - eppure fino a oggi hanno garantito il servizio attraverso 480 ore settimanali di prestazione lavorativa resa".
I 15 lavoratori licenziati
"La società subentrante nel servizio il prossimo 16 marzo - proseguono i sindacati - si è aggiudicata la gara presentando un'offerta economica che non teneva conto di 15 lavoratori, non presenti nel capitolato di gara: ha dichiarato dunque che non assumerà i quindici addetti e le società uscenti non intendono farsene carico". Un prezzo che pagheranno caro i lavoratori che fino a oggi si sono occupati di pulire e sanificare i bus in tempi di pandemia, e le loro famiglie. Ora l'appello va ad Atac.
"Atac sia responsabile"
"Deve agire con responsabilità: non può ignorare questi lavoratori, le loro famiglie e le Organizzazioni sindacali che chiedono le motivazioni di un'assurda dimenticanza che determina la perdita di posti di lavoro e mette a rischio le operazioni di pulizia e sanificazione dei mezzi pubblici". Senza contare la necessità di non ridurre la pulizia sui mezzi, un servizio essenziale per il contenimento del contagio da Covid-19. "Atac conferisce il servizio in appalto, ma ha la responsabilità, oltre che normativa, anche sociale, di garantire una continuità occupazionale che a questi lavoratori spetta per diritto contrattuale".
Le proteste in Ama
Un altro fronte caldo tra sindacati e municipalizzate che si somma a quello ormai perenne, e ben più ampio, in Ama. Oggi l'ultima protesta sotto la sede aziendale di via Calderon de la Barca organizzata dai sindacati Fp Cgil, Fit Cisl e Fiadel Roma e Lazio. Cosa contestano i lavoratori?
Si va dalle singole questioni che riguardano i comparti, vedi le condizioni di lavoro dei dipendenti che si occupano della manutenzione dei cimiteri, al rischio licenziamento per i dipendenti delle società terze che si sono occupate della raccolta rifiuti per le utenze non domestiche, alle macro questioni irrisolte interne all'azienda. La mancanza dei bilanci 2017, 2018 e 2019, di un piano industriale alle "gravissime carenze - spiegano i sindacati - negli acquisti e nelle manutenzioni, mancato rispetto degli accordi sul contenimento del Covid e, non da ultimo, la gravissima violazione del contratto nazionale in tema di appalti".