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Atac, bus a rischio: notificato un pignoramento di 77 milioni di euro

Il contenzioso è stato attivato da Roma Tpl per il servizio reso dal Consorzio dal 2006 al 2010. L'allarme del Campidoglio: "A rischio la mobilità pubblica nella Capitale". Intanto il Comune stanzia i fondi

Il trasporto pubblico capitolino è “a rischio”. L'allarme viene direttamente dal Campidoglio. Sulle casse di Atac, già provate da un debito che pesa per 1,7 miliardi di euro, si è abbattuta una nuova tegola da 77 milioni di euro. A tanto ammonta infatti il pignoramento notificato ad Atac relativo a un contenzioso attivato da Roma Tpl, il consorzio di imprese che si è aggiudicato le linee periferiche della città, per il servizio reso dal Consorzio di trasporti nel periodo 1 gennaio 2006 al 31 dicembre 2010. “L’esecutività di tale atto mette a rischio la continuità aziendale di Atac e di conseguenza la mobilità pubblica nella Capitale”.

IL PIGNORAMENTO - Il Campidoglio contesta la notifica del pignoramento: “L’azienda ha proposto opposizione al precetto, l’udienza è fissata per il 25 novembre 2014, e depositato ricorso per Cassazione in data 28 luglio 2014 per l’annullamento del lodo arbitrale che ha dato luogo alla controversia e della successiva sentenza del 31 gennaio 2014 della Corte di Appello di Roma” continua la nota. Il motivo di tale opposizione risiede nel fatto che secondo Atac il lodo arbitrale “è stato pronunciato nel 2009 da arbitri che ritiene privi di potere e non legittimati a giudicare la controversia”.

IL RICORSO - Anche Roma Capitale è decisa a procedere per vie legali andando fino in fondo alla vicenda.  Il sindaco Marino è già pronto a portare tutte le carte alla Procura della Repubblica “per le valutazioni di competenza”. Nel frattempo, per evitare che bus e metro si fermino lasciando la città del caos da Campidoglio verranno stanziati i soldi necessari. Conclude la nota: “Roma Capitale garantirà le risorse necessarie ad Atac per scongiurare il blocco dell’operatività della azienda di trasporto pubblico e nel contempo investirà la Procura della Repubblica per le valutazioni di competenza”.

L'INCONTRO - Proprio in questi giorni, l'azienda capitolina del trasporto pubblico è nel mirino. L'aumento delle tariffe degli abbonamenti, contenute nel Piano industriale presentato mercoledì alla commissione capitolina Mobilità, non sono piaciute a sindaco e vicesindaco. Ieri pomeriggio Marino ha anche avuto un incontro con l'amministratore delegato di Atac Danilo Broggi e l'assessore alla Mobilità Guido Improta durante la quale si è parlato del futuro dell'azienda.  “La città di Roma auspica che le risorse per il tpl del nostro Comune vengano trasferite direttamente dal prossimo anno alla Capitale. Se questo avverrà riteniamo di poter aumentare significativamente la qualità del servizio ed evitare un aumento delle tariffe” ha annunciato il sindaco di Roma, Ignazio Marino. "Il governo su questo sta facendo le valutazioni necessarie”.  Poi ha spiegato: “Roma sta facendo la sua parte. Il contratto di servizio costa 605 milioni: dal fondo nazionale dei trasporti il Lazio riceve 575 milioni. Il 70% del trasporto insiste su Roma, quindi circa 400 milioni. Ma noi, responsabilmente, per il 2015 chiediamo 240 milioni delle restanti centinaia di milioni se ne fa carico la Capitale”.

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