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Atac, Meleo contro la Regione: "Ha favorito Cotral"

L'assessora in audizione alla commissione Mobilità in Senato

Cotral favorita rispetto ad Atac. Non ha mancato di puntare il dito contro la Regione Lazio di Nicola Zingaretti, l'assessora alla mobilità Linda Meleo, che nel pomeriggio è stata ascoltata alla commissione Lavori Pubblici in Senato in merito alla situazione dell'azienda capitolina in concordato preventivo. Uno "strumento di rilancio" ha spiegato Meleo "perché ci consentirà di sganciarci da tutte le attività poco trasparenti poste in essere in passato".

"Negli ultimi anni i contributi da parte della Regione Lazio a Roma Capitale si sono progressivamente ridotti" ha spiegato. "Ricordo che sotto Polverini erano quasi allo zero. La Regione ha invece preferito investire nella sua azienda, Cotral, a scapito di Atac. Non è un mistero: negli ultimi 4 anni le risorse destinate a Roma per il tpl sono state 640 milioni per un servizio complessivo di di 182 milioni di chilometri. Cotral nello stesso periodo ne ha ricevuti 932 per un servizio complessivo di 75 milioni di chilometri". 

Altro fronte aperto con l'ente governato da Zingaretti è quello della proprietà della Roma-Lido. "Per quale motivo è di proprietà della Regione Lazio? Forse si deve iniziare a pensare che sia indispensabile che la Regione ci dia la proprietà della Roma-Lido invece di usare il suo contratto come forma di ricatto per il debito Atac-Cotral" ha aggiunto. 

Il motivo della convocazione era, però, quello di far luce sulla situazione debitoria di Atac. "Il dato che più rispecchia le vecchie gestioni è quello sull'indebitamento, dal 2010 al 2016. Emerge un debito pressoché costante, in media, durante tutto il periodo che al 31 dicembre 2016 era di 1,3 miliardi di euro. Una parte è il debito fiananziario verso le banche, pari a 178 milioni, e che rispetto al 2012 è sceso. C'è poi il debito commerciale verso i fornitori che invece è rimasto costante dopo picchi di anche 400 milioni ed infine altre partite con gli enti istituzionali a partire dai 427 milioni nei confronti di Roma Capitale. Bisogna ora interrogarsi su come e perché si sia creato questo debito e di chi sia la responsabilità". Ci penserà la commissione di indagine che dovrebbe essere istituita dopo l'approvazione di una mozione che chiede di istituirla. "Un modo per cominciare a fare chiarezza sulle responsabilità" ha spiegato l'assessora. 

 "Abbiamo deciso che Atac doveva restare in mano pubblica" ha continuato Meleo. "La privatizzazione sarebbe stata una via ancora più semplice ma su questa soluzione non sono affatto d'accordo. Sono convinta che un'azienda gestita bene, pubblica o privata non fa differenza e privatizzare avrebbe portato ad avere minori servizi in aree della città dove la domanda è meno forte. L'ultima opzione, ovvero la liberalizzazione, avrebbe portato via almeno 4 o 5 anni per la gara e avremmo lasciato senza risposta i cittadini in questa fase". 

Non è mancata una denuncia da parte del presidente della Commissione Lavori Pubblici in Senato, Altero Matteoli: "Ho scritto all’amministratore delegato di Atac, Paolo Simioni, perché per due volte ha fissato l’audizione con noi e poi si è rifiutato di venire, addirittura non dandocene comunicazione se non all’ultimo momento. Glielo dico non perché lei lo sculacci ma soltanto perché, di fronte alle difficoltà che lei ci ha illustrato, la Commissione voleva dare un suo contributo". 

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