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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Politica

Atac, Ama e la grana Esposito: il ritorno di Marino dagli Usa è pieno di spine

In Atac l'amministratore delegato Broggi sarebbe prossimo alle dimissioni. Da risolvere anche le divergenze con i vertici create dai comportamenti di Stefano Esposito. Tanti i nodi da risolvere anche in Ama

Rifiuti e mobilità fanno scricchiolare il Marino ter. Il rapporto tra l'amministrazione e le due principali municipalizzate rischia di far precipitare in una nuova crisi il Campidoglio. Sono infatti giorni di fibrillazione in Ama ma soprattutto in Atac. E se per l'azienda dei rifiuti a mascherare i problemi ci sono l'approvazione della delibera sul contratto di servizio e il licenziamento degli assunti con Parentopoli, in via Prenestina i nervi scoperti stanno provocando un vero e proprio terremoto, l'ennesimo, con addirittura le dimissioni dell'amministratore delegato. 

ATAC - Tanti i nodi di un'azienda sempre sull'orlo del baratro. La svolta, annunciata a luglio e poi ritirata, dal sindaco Marino non è mai arrivata. In questo clima di incertezza e con un nuovo assessore, sono aumentati dissidi e confusione. Anche l'uomo di riferimento di Marino, Francesco Micheli, direttore generale di Atac, è finito in discussione. E' stato l'assessore Stefano Esposito a rompere l'idillio. Pomo della discordia la gara per i nuovi bus, andata più volte deserta e che ora Esposito vorrebbe estendere anche al servizio di manutenzione. Micheli non è d'accordo, da qui i dissidi e le liti che, racconta il senatore NCD Andrea Augello, avrebbero portato Micheli a scrivere al capo di gabinetto Fucito, minacciando le dimissioni. 

La notizia però è stata smentita dal Campidoglio con un comunicato che parla di "notizia priva di fondamento". 

SENATORE ESPOSITO - Prossimo alle dimissioni o alla defenestrazione da parte di Marino sarebbe, secondo notizie stampa, anche l'assessore Stefano Esposito il quale però ieri ha commentato così la notizia: "Si tratta di un altro capitolo dei libri fantasy che si scrivono a Roma. Io commento solo la realtà, e cose che hanno un nome e cognome". In Campidoglio però il clima di insofferenza verso Esposito è palpabile. Dallo staff agli assessori, fino al sindaco Ignazio Marino, tutti sembrano vivere il Senatore come un corpo estraneo, un battitore libero dal quale difendersi ogni giorno, viste le sue estemporanee uscite stampa. Non aiuta poi la solita dura opposizione del senatore Augello che ieri su facebook ha diffuso una lettera con cui lo stesso Esposito avrebbe cercato di influenzare la gara dei 700 bus. Augello commenta: "L'assessore impartisce ordini che nulla hanno a che vedere con il ruolo di indirizzo politico che gli compete. Ha tentato di indirizzare il Cda di Atac nella predisposizione di un appalto per l'acquisto dei bus". Ed Esposito replica: "L'azionista da' gli indirizzi, il Cda esegue. Ma ad Augello questa cosa suona strana perchè quando governava lui l'Atac l'hanno saccheggiata. Comunque vada da Pignatone e mi denunci in Procura". Peccato però che il suo indirizzo contraddica quanto l'Atac e il Pd stanno rivendicando da luglio, ovvero la ripresa del lavoro nelle officine di manutezione.

In mezzo a questo marasma il sindaco tace e molto probabilmente dovrà fronteggiare una nuova grana, quella delle dimissioni dell'ammnistratore delegato Broggi, annunciate oggi da alcuni organi di stampa e non smentite. 

AMA - E se in Atac si piange in Ama non si ride. Pur con le buone notizie della delibera per il nuovo contratto di servizio e dei licenziamenti degli assunti con Parentopoli, a dividere l'azienda e l'amministrazione è la quotazione in borsa. Fortini, ad di Ama, aveva ipotizzato la quotazione come già avviene con Acea. CAusi, vicesindaco, aveva frenato l'idea. Tra i due, almeno a mezzo stampa, il gelo. A risolvere il caso un comunicato del Campidoglio. “Apprendo con stupore di una mia presunta polemica con il presidente di AMA Daniele Fortini. Chiunque oggi fosse stato presente in Aula Giulio Cesare avrebbe potuto ascoltare il mio inequivocabile sostegno al presidente Fortini e al suo operato. Nella stessa occasione ho anche voluto ricordare, agli smemorati consiglieri di centrodestra, quanto diverso sia l’operato dell’attuale management rispetto a quello dei dirigenti da loro scelti per l’azienda municipalizzata, sia in termini di trasparenza che di risultati ed etica professionale. E’ necessario ripetere ancora una volta che l’ex amministratore delegato di Ama, Franco Panzironi, ha già ricevuto una condanna a cinque anni e tre mesi per la vicenda Parentopoli? Credo che la città di Roma e i romani abbiamo bisogno di serietà e persone al servizio della collettività, non di sterili polemiche fantasiose". C'è poi il tema privatizzazione di parte del servizio che sta portando alla rottura con i sindacati

Insomma il ritorno di Marino dagli Usa sarà pieno di spine. 

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