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Biglietti clonati Atac, il Consiglio chiede chiarezza. Improta: "Si agitano fantasmi"

L'assessore alla Mobilità ha riferito in Aula Giulio Cesare: "Negli anni passati nessuna iniziativa per evitare il dissesto". Cade il numero legale, la commissione d'inchiesta non viene varata

Nella piazza del Campidoglio le proteste dei lavoratori della metro C, con i sindacati asserragliati nella sala del Carroccio. In Aula Giulio Cesare il consiglio straordinario sull'Atac convocato d'urgenza dopo lo scoppio dello scandalo  della truffa dei biglietti clonati. A riferire in aula ai consiglieri, l'assessore alla Mobilità Guido Improta che ha delineato il quadro della situazione in cui versa l'azienda e tracciato la prospettiva per i prossimi mesi. A colpire i consiglieri, l'assenza del sindaco Marino alle prese però con il grattacapo della metro C. "Per ora l'unico segnale di discontinuità che Marino ha dato col passato è stato non degnarsi nemmeno di essere presente in aula per il Consiglio straordinario. Per il resto ha sostituito l'amministratore delegato di Atac, ma i manager responsabili del debito da capogiro e coinvolti negli scandali, dalle Parentopoli ai biglietti clonati, sono ancora tutti al loro posto” ha polemizzato Alessandro Onorato capogruppo della Lista Marchini.

“Già nel 2011 le cronache avevano evidenziato l'ipotesi dell'esistenza di una biglietteria 'parallela' e la Procura di Roma ha avviato, a quanto risulta ad Atac, che in tutti i procedimenti è da considerarsi parte lesa, quattro indagini di cui due ancora in corso” ha spiegato Improta. “Ma perché alcuni media si prestano, in assenza di fatti nuovi, ad agitare dei fantasmi, a riproporre una tematica verosimile anche se difficile da organizzare e impossibile da realizzare nelle proporzioni di danno accreditate?” ha affermato l'assessore ribadendo la piena disponibilità a fare luce sul passato. “Mentre negli ultimi anni si aggravava la situazione dell'Atac non sono state prese iniziative adeguate a scongiurare il dissesto” il commento. Per Improta lo scandalo dei biglietti clonati è strumentale: “Lo scorso 6 novembre il sindaco Marino e le segreterie confederali e di categoria di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno sottoscritto un patto per il rilancio di Atac. Un passaggio, questo, che purtroppo non ha avuto la possibilità di essere apprezzato nella sua prospettiva strategica in quanto abbiamo dovuto soffermarci sulla vulnerabilità del sistema di bigliettazione elettronica”.

L'assessore poi ha tracciato le linee del nuovo piano industriale: “Il problema più rilevante che ha l'azienda sul fronte dei ricavi è il tasso di evasione che, in base ad alcune rilevazioni statistiche, risulterebbe compreso tra il 16 e il 20%, ma se si considerano il numero delle contravvenzioni elevate rispetto ai passeggeri controllati, la stima di evasione potenziale potrebbe crescere sino al 35-40%” ha spiegato. Per questo si lavora a un'intesa con i sindacati per stabilire le “modalità di impiego a tal fine dei dipendenti, come la salita a bordo dei bus dei verificatori ai semafori e non più alle fermate, per evitare anomali flussi di discesa dai mezzi, o le campagne mirate anti-evasione nelle stazioni della metropolitana o, ancora, l'impiego degli ausiliari del traffico addetti al controllo delle corsie preferenziali che dal 28 ottobre supportano il reparto di verifica”.

Le parole di Improta hanno sollevato la polemica dell'ex sindaco Alemanno che a sua volta ha sollevato le proteste del consigliere Pd Athos De Luca. “L’Assessore Improta ha adottato un curioso comportamento: da un lato ha usato toni enfatici e propagandistici nell’attaccare la nostra amministrazione e dall’altro lato ha minimizzato sia la vicenda della doppia bigliettazione Atac sia le reali cause del dissesto di questa società” il commento del consigliere Pdl. “Non sappiamo su quali basi l’Assessore si sia detto sicuro che la doppia bigliettazione sia ormai un ricordo del passato, quando l’inchiesta della magistratura avviata nel 2010, anche grazie alle nostre iniziative, non si è ancora conclusa”.

In un'aula piena di gente, tra cui molti lavoratori Atac, è emersa la volontà unanime di fare chiarezza sulla questione della doppia bigliettazione dell'azienda. Diverse le voci che hanno invocato certezza nell'elaborazione di un piano industriale per portare fuori l'azienda da una situazione economica difficile. Non sono mancati i consiglieri contrari alla privatizzazione. A fine seduta però, l'obiettivo di varare la commissione di indagine sull'Atac, che dovrebbe essere composta da tutti i capigruppo, non viene raggiunto. Il Consiglio viene sospeso per mancanza di numero legale.

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