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Protesta all'Atac, autisti contro il taglio agli stipendi: “Blocchiamo Roma”

Dicono no all'abrogazione del contratto aziendale perché temono riduzioni in busta fino a 400 euro. "Se non si rimangiano l'abrogazione domani o dopodomani blocchiamo Roma"

"Se non si rimangiano l'abrogazione del contratto aziendale domani o dopodomani blocchiamo Roma". Sono arrabbiati e pronti a tutto gli autisti Atac che da questa mattina stanno protestando di fronte alla sede di via Prenestina.

Non va giù la lettera dell'amministratore delegato Tosti con cui, in maniera unilaterale, si chiedono sacrifici ai lavoratori per non far fallire l'azienda. Un sacrificio che si concretizza nell'abrogazione del contratto aziendale. Una disdetta che potrebbe portare, dicono i lavoratori, fino a 350 – 400 euro in meno in busta paga.

"La beffa è che ci tagliano lo stipendio e ci chiedono di lavorare di più", dichiara Giuseppe, autista Atac da più di 20 anni. L'abrogazione del contratto aziendale infatti implica il ritorno alle 39 ore di lavoro. "Come se non fossimo già costretti a turni massacranti", continua inviperito l'autista. "C'è gente che ha due mesi di ferie arretrate e non può farle altrimenti si bloccherebbe il servizio. E le ferie sono il minimo: c'è chi non si azzarda neanche ad andare in malattia".

Al momento i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e Ugl Trasporti di Roma e Lazio sono riuniti per discutere la situazione. Giù, lungo la Prenestina, è in atto un sit in per capire il da farsi. Non sono escluse forme di proteste durissime per le prossime giornate.

Prenestina: protesta all'Atac 31.10.2011 - © TmNews/InfoPhoto

LA RISPOSTA DELL'AZIENDA: L'Atac, attraverso una nota, dal canto suo tiene a precisare che "le lettere di disdetta dei contratti di secondo livello non riguardano autisti, macchinisti e personale di supporto in linea. Con riferimento alla lettera inviata da Atac alle Organizzazioni sindacali il 28 ottobre scorso - si legge nel comunicato -, e con particolare riguardo alle notizie successivamente circolate circa l'effettiva portata del recesso formalizzato dall'Azienda da alcuni accordi di secondo livello, l'Azienda chiarisce - come peraltro già ben evidenziato nella lettera - che le misure riguardanti l'adeguamento dell'orario di lavoro a quanto previsto dal Contratto collettivo Nazionale sono da riferirsi esclusivamente al personale amministrativo e di manutenzione, con esclusione quindi del personale di Condotta (Macchinisti), di Guida (Autisti) e di supporto in linea (per es. Ispettori e Personale di stazione)".

"Si ribadisce infine - conclude la nota - che il personale di condotta, di guida e di supporto non subirà alcuna riduzione strutturale della retribuzione per effetto della lettera di recesso inviata dall'Azienda. Come ribadito più volte, l'Azienda è pronta anche immediatamente a riprendere il confronto con le Organizzazioni sindacali nelle sedi proprie, anche per evitare strumentalizzazioni".

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