Atac, siglato accordo con i sindacati: "Più uomini e mezzi per far fronte all'emergenza covid"
Presenti nell'intesa anche norme legate alla gestione del contagio. Verrà rinnovata l'assicurazione covid per i dipendenti e aumentati gli interventi di sanificazione
Sblocco dei turni fissi, gestione diversa di quelli a straordinario, aumento delle prestazioni orarie e dell'organico disponibile, e ancora il rinnovo dell'assicurazione Covid e più pulizie e sanificazioni di vetture e locali. Sono in sintesi gli obiettivi fissati da un nuovo accordo raggiunto tra Atac e sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Autoferrotranvieri. L'intesa punta a "fornire risposte utili alla gestione del Tpl alla luce del momento di emergenza".
"Nello specifico, a fronte dell'incremento dell’offerta del servizio di superficie predisposto dall’azienda, raggiunto tramite l'utilizzo di vetture da noleggio, la ridestinazione dei mezzi a supporto delle linee in sofferenza, e l'utilizzo di parte delle vetture in rientro dal primo servizio - spiegano i rappresentanti dei lavoratori - abbiamo predisposto lo sblocco dei cambi dei cosiddetti ‘turni fissi’ e la gestione dei turni a straordinario per il personale volontario operatore di esercizio e addetto all’esercizio, anche per quanto riguarda metro e ferrovie. Ovviamente, anche i lavoratori Atac, a cui è richiesto l’ennesimo sacrificio in termini di prestazioni straordinarie, sono soggetti in questo particolare periodo a quarantene e contagi, rischiando una situazione di carenza di organico che potrebbe incidere pesantemente sui carichi di lavoro per chi resta, oltre che sul servizio".
Da qui l'accelerazione dell'iter assunzioni previsto per il 2021 per varie categorie professionali, oltre all'avvio di un percorso selettivo per l'individuazione di nuovo personale ispettivo, e la potenziale stabilizzazione del personale assunto a tempo determinato. A ciò si aggiungerà l’assegnazione su base volontaria alla Ferrovia Roma-Giardinetti di 16 nuovi macchinisti e l'individuazione di nuovo personale per le ‘officine mobili’, che serviranno per il recupero dei mezzi su strada.
La questione dell'organico sottodimensionato era emersa a seguito dello stop totale della linea metro C nella mattinata di lunedì scorso. "Assenza di personale" la ragione del disservizio pesato sugli utenti, che si sono ritrovati ammassati (in barba al distanziamento) sulle poche navette disponibili in strada. E se Atac ha avviato un'indagine interna per chiarire su eventuali proteste interne dei lavoratori, i sindacati hanno appunto denunciato le condizioni di lavoro dei dipendenti sulla terza linea della metro. Spesso a chiamati a svolgere più mansioni e sempre con turni straordinari. Da qui la possibilità che poche assenze siano sufficienti a mandare in tilt il servizio.
Nello stesso accordo siglato dalle parti troviamo anche misure strettamente legate alla gestione del coronavirus. "Abbiamo previsto - spiegano i sindacati - il rinnovo dell'assicurazione Covid per i lavoratori, l'attivazione di un apposito centralino per il personale, l'incremento dell'organico preposto alla lavorazione delle pratiche per i dipendenti contagiati e l'intensificazione dei controlli su pulizie e sanificazione dei posti di lavoro". "Siamo ben coscienti – concludono – del ruolo di primo piano ricoperto dal Trasporto pubblico locale in questo momento critico. Proprio per questo, in uno sforzo comune responsabile, abbiamo fatto tutto il possibile, insieme al management, per far sì che un’azienda in concordato preventivo come Atac sia nelle condizioni di rispondere al meglio all’emergenza, tutelando lavoratori e cittadinanza".