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Atac, un nuovo salvataggio dal Comune: 40 milioni in cassa per coprire i mancati introiti del Covid

A inizio 2021 i commissari del Tribunale avevano parlato di rischio per la procedura di concordato, dato lo scostamento di circa 50 milioni di euro nei flussi di cassa

Le conseguenze della pandemia sul servizio di trasporto pubblico pesano troppo. Mancate entrate dalla bigliettazione, figlie di mesi di lockdown e bus che hanno girato vuoti o quasi per la città, che rischiano di mandare all'aria il piano concordatario. E allora interviene il Comune, su richiesta esplicita di Atac, e "presta" all'azienda del trasporto pubblico locale 40 milioni di euro, già stanziati nel bilancio di previsione approvato in aula la scorsa settimana. Un'anticipazione sui ristori promessi dal governo che dovrà essere restituita all'ente locale entro un anno. 

40 milioni dal Comune per salvare Atac

Da via Prenestina l'arrivo dei fondi è stato comunicato ai commissari del Tribunale che stanno seguendo la procedure di concordato preventivo per salvare Atac dal fallimento. E che a inizio anno a loro volta con una dura missiva avevano bacchettato Comune e azienda per una serie di obiettivi mancati, parlando appunto di uno scostamento di circa 50 milioni di euro nei flussi di cassa destinati al salvataggio aziendale. Da qui la corsa ai ripari. 

"Atac ha chiesto a Roma Capitale un'anticipazione di 40 milioni, già stanziati da Roma Capitale sul bilancio di previsione 2021-23, che verrà restituita al Socio unico a un anno dall'erogazione" informa l'azienda. "Ciò consentirà di migliorare l'equilibrio finanziario dell'azienda nelle more che vengano versati i ristori economici previsti dal governo per i mancati ricavi commerciali da biglietti a causa del Covid riconosciuti a tutte le aziende di trasporto pubblico locale". La stessa azienda tranquillizza comunque i commissari elencando "le azioni messe in campo, in particolare per dare soluzioni alle criticità generate dall'emergenza sanitaria che ha avuto gravi conseguenze per tutto il settore del trasporto pubblico locale". 

Raggi: "Nessun rischio per il concordato"

Sul futuro di Atac si è espresso nella giornata di ieri il Consiglio comunale, bocciando l'esito del referendum del 2018 con il quale il 16,4% dei cittadini si era espresso a favore della messa a gara del servizio. "Abbiamo deciso di mantenere Atac pubblica. Questa per noi era, e rimane, l'unica scelta possibile" ha dichiarato in aula la sindaca Virginia Raggi. "Diciamo no alla liberalizzazione e la messa a gara non avrebbe comportato maggiore efficienza ma solo creato disparità tra centro e periferia, con linee di seria A e di serie B". Poi, sul concordato: "Posso assicurare che Roma Capitale anticiperà i soldi per i ristori ad Atac, che non è in crisi e il cui concordato è solido e sta andando avanti. Gli allarmismi sul suo futuro sono infondati e rischiano di creare solo incertezza tra i lavoratori". 

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