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Atac, è bufera sulle assunzioni: il sindaco ordina un'inchiesta interna

Tra gli 854 assunti a chiamata diretta negli ultimi due anni, vi sarebbero generi, nuore, nipoti e segretari e mogli di assessori, dirigenti, sindacalisti ed anche una ex cubista. Alemanno ordina un'inchiesta: risultati in 15 giorni

Non bastava il rischio fallimento, ora sull'Atac si abbatte la bufera assunzioni. A scatenarla è un articolo del quotidiano La Repubblica, nel quale si denuncia che tra le 854 assunzioni a chiamata diretta disposte negli ultimi due anni, tra Trambus e Atac, ci sarebbero generi, nuore, nipoti e segretari e mogli di assessori, dirigenti, sindacalisti ed anche una ex cubista. Accuse pesanti che hanno spinto il Sindaco Alemanno a chiedere al neo amministratore delegato Maurizio Basile un'inchiesta interna sui criteri per le assunzioni. I risultati dovranno pervenire entro 15 giorni.

LA DENUNCIA - Si legge su Repubblica: "C’è un po’ di tutto fra le 854 assunzioni per chiamata diretta disposte negli ultimi due anni, fra Trambus e Atac, dall’ex amministratore delegato Adalberto Bertucci. Una pletora di gente dal curriculum incerto, spesso improvvisata, ma quasi sempre piazzata in posti di comando. Per la quale l’azienda del trasporto pubblico, secondo quanto emerso dalla verifica sui conti, impegna qualcosa come 50 milioni di euro l’anno".  Il quotidiano fa anche nomi e cognomi degli assunti "illustri", tra i quali alcune mogli o compagne di nomi grossi di politici.

LA CUBISTA - A fare notizia è anche l'assunzione di una ragazza, Giulia Pellegrino, segretaria del direttore industriale di Atac Marco Coletti. Allo stesso quotidiano la Pellegrino ha detto: "Non sono l'assistente personale del direttore industriale di Atac Marco Coletti, sono soltanto una delle segretarie. Lavoro in Atac da un anno e un pò, ma ho superato una selezione, ho presentato un curriculum".

LA NOTA DEL SINDACO - In relazione all'articolo pubblicato da Repubblica Roma relativo all'azienda Atac", si legge in una nota del Campidoglio riferita a presunte assunzioni clientelari nell'azienda di trasporto, "il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha dato mandato al nuovo amministratore delegato, Maurizio Basile, di procedere a un'inchiesta interna per verificare la veridicità di quanto pubblicato, controllando i criteri di assunzione che sono stati utilizzati dalle precedenti amministrazioni nell'ultimo decennio. I risultati di questa verifica saranno presentati dall'amministratore delegato entro massimo 15 giorni, adottando le iniziative conseguenti".

Giulia Pellegrino


IL PD - Massimiliano Valeriani del Pd attacca: "E' incredibile il declino non solo Economico, ma anche morale delle aziende del gruppo Campidoglio oramai da due anni e mezzo. Dopo le note vicende in ama adesso è la volta di Atac le cui 800 e passa assunzioni hanno fatto lievitare di circa 50 milioni di euro i costi dell'azienda. Di questa triste vicenda l'aspetto più rilevante che sembra emergere è la fitta rete di parentopoli e affiliati politici fino alla nota di colore di una cubista molto nota nei locali notturni romani. Mi auguro che al più presto alemanno dica qualcosa. Tale situazione è così eclatante che sicuramente raccoglierà le attenzioni della Corte dei conti ed io stesso preparerò un esposto".

ONORATO UDC - Plaude alla commissione d'inchiesta il capogruppo Udc Alessandro Onorato: "Bene la commissione d’inchiesta annunciata dal Sindaco Alemmano  anche se sono almeno  4 mesi che la chiediamo a gran voce. Si recuperi il tempo perso – continua Onorato -  verificando i criteri d’assunzione  ma si faccia anche un controllo serrato sulle promozioni, gli scatti di livello e le assegnazioni di ruoli manageriali all’interno dell’azienda per poi venire a riferire in Consiglio comunale”.

“Continuo a chiedere, per il bene dell’Atac e di tutti i romani, che la politica non faccia uno ma ben 100 passi indietro. In questo momento – conclude Onorato - assistere a un continuo scambio di accuse tra Pdl e Pd è del tutto inutile. Ricordo che nel Consiglio di Amministrazione dell’azienda sono presenti membri di entrambi gli schieramenti: colpevoli di centinaia di assunzioni di personale amministrativo a scapito di autisti e macchinisti con il risultato di far lievitare i costi senza alcun miglioramento dei servizi.  Ora gli obiettivi cardini siano il risanamento di un deficit colossale e cancellare una gestione consociativa dovuta a ingerenze politiche che hanno gettato l’azienda di traporto pubblico locale romano nel baratro più assoluto”

IL CODACONS
- Durissima la presa di posizione del Codacons: "E' uno scandalo assurdo che danneggia in modo diretto i cittadini e gli utenti del trasporto pubblico capitolino. Se confermati i fatti descritti è evidente come la nomina di soggetti a cariche importanti e strategiche per il trasporto pubblico, se non basata su requisiti di merito e di capacità, finisce per ripercuotersi in modo negativo sulla qualità del servizio reso e, quindi, sugli utenti finali".

 

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