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La base M5s si adegua, niente processo a Raggi: "Ci sono già abbastanza rogne in città"

Nessun processo, ma molti malumori. Al Seraphicum critiche al rapporto tra attivisti e portavoce. E sull'assemblea non sono mancati i musi lunghi per il tradimento dei valori del Movimento

Grillo silenzia la base. Il titolo era già scritto, come scritto era il tenore dell'assemblea cittadina dei meet up pentastellati. Ha vinto il "comicoleader" e la sua linea del "tutti con Virginia". Nessun processo, nessuna critica alla sindaca, non facciamoci del male. Il destino era già scritto in quelle che erano le regole dell'assemblea: partecipazione previo acquisto di biglietto, ingresso solo esibendo documento e iscrizione al meet up, e interventi da inviare preventivamente all'organizzazione. Insomma, tutto blindato, tutto stracontrollato, tutto senza simbolo del Movimento Cinque Stelle perché da Genova non hanno voluto. 

Se ritorno all'origine doveva essere è stato quantomeno spiazzante. E al di là dei contenuti, gli attivisti non hanno mancato di farlo notare. "Trovo qualcosa di spettrale in queste prescrizioni. Se pensiamo poi ai V-day, alla massima libertà di parola e partecipazione che il M5S propugna qualche dubbio mi viene sul fatto che coloro che interverranno debbano essere tenuti sotto tutela ed imbrigliati", si sfoga un attivista. 

Gli organizzatori difendono le scelte, di fatto però certificando che più di qualcosa nel MoVimento romano non va: "Se conoscessi alcuni personaggi che bazzicano il Movimento romano, capiresti per quale ragione vogliamo tutelare al massimo quest'assemlbea no logo. Quella che chiami blindatura è una cautela dovuta a causa dei numerosi incursori, detrattori, infliltrati che abbiamo a Roma, sempre pronti a denigrare l'operato altrui e dileggiare la proattività di alcuni". Ma così, interviene Gianluca, "è stato notevolmente depotenziato l'effetto partecipativo dell'assemblea. La partecipazione attiva è fondante nei meet up, nel Movimento. Scegliere di non fare per evitare strumentalizzazioni è far vincere chi è contro l'assemblea. Un gran peccato dopo tutto l'impegno per organizzarla. A me resta la sensazione che ad un certo punto si sia deciso di tirare il freno...". E ancora gli organizzatori, secondo quanto riporta l'agenzia Dire,: "Ci sono già abbastanza rogne in città, non facciamo diventare un'assemblea propositiva come questa l'ennesimo contenzioso tra questo e quello".

E di cosa si è parlato? Di metodi di interazione, di tecnologia, argomenti di sette anni fa. Quasi un'ora a discutere di forum, condivisioni, interazioni, meet up, piattaforme, digitalizzazione, come se il MoVimento fosse un gruppo di nerd e non un partito che governa Roma da 7 mesi. Con gli interventi degli attivisti municipali il clima si è acceso un minimo: "C'e' poca interazione fra i tavoli di lavoro con la Giunta e i consiglieri: una carenza strutturale che comporta poi l'inefficacia dell'azione degli iscritti", ha detto un applauditissimo Pino Giacomino, del III Municipio. "Per gli attivisti è un momento di confusione, non c'è un dialogo sufficientemente proficuo con i portavoce, con tutti gli eletti rileviamo uno scollamento", ha aggiunto. Anche per Danilo Barbuto, IV Municipio, "c'e' stato un progressivo allontanamento dei portavoce dagli attivisti perche' sono molto impegnati nelle istituzioni e quindi constatiamo il diradarsi degli incontri". Barbuto ha tenuto a fare un distinguo: "Noi siamo la base ma non siamo il M5S, il Movimento sono i portavoce e i nostri tutori Beppe Grillo e Davide Casaleggio". In V Municipio, ha spiegato Gianni Paolo, "speriamo in una maggiore sinergia fra portavoce e attivisti", mentre secondo Andrea Passelli, del VI, "serve rielaborare metodologie e processi che sono alla base della partecipazione democratica dei cittadini". 

All'assemblea hanno partecipato circa 500 attivisti prenotati. Con loro anche qualche consigliere comunale, come il capigruppo Ferrara, Calabrese, Montella, Guerrini, Grancio, Agnello, Zotta e Di Palma e regionale Barillari e Perilli. Di parlamentari neanche l'ombra, del sindaco neanche a parlarne. Del resto "ci sono già abbastanza rogne in città".

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