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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

I dipendenti invadono il Campidoglio contro Marino. Il sindaco: "Il Mef ha ragione, ci pensi il Governo"

In 15.000 hanno protestato oggi sotto le finestre del sindaco contro il taglio del salario accessorio. L'amministrazione insiste: "Il Mef ha ragione, il problema puo' sanarlo solo il Governo

Un messaggio chiaro e tondo per Ignazio Marino: il nostro salario non si tocca. A recapitarlo oltre 10.000 dipendenti comunali che hanno invaso piazza del Campidoglio in occasione dell'assemblea generale indetta da tutti i sindacati. Obiettivo decidere quali forme di protesta mettere in atto contro il taglio del salario accessorio, misura sempre più probabile dopo i rilievi mossi dal Ministero economia e finanza e dalla Corte dei conti. E la decisione presa è di quelle dure: i sindacati hanno diffidato sindaco, vicesindaco, segretario generale e direttore del dipartimento risorse umane Antonella Caprioli contro il taglio dei salari. Inoltre proseguiranno le proteste, fino a quando non ci saranno garanzie reali che i salari non verranno toccati. (leggi il documento di Cgil - Cisl e Uil).

E il primo cittadino? La linea è la stessa degli ultimi giorni sintetizzabile così: "Il Mef ha fatto un ottimo lavoro, ha ragione e noi non possiamo andare contro la legge. Se il Governo adatta la legge premiando le nostre politiche virtuose non toccheremo i salari dei dipendenti".

La risposta ai sindacato oggi il sindaco l'ha data in due tempi, con un doppio calibro. In mattinata, a margine di una manifestazione in un liceo romano, ha ribadito la linea dura, chiedendo ai sindacati di non perdere tempo perché il Mef ha dato pareri confermati anche dalla Corte dei Conti. Nello stesso tempo ha continuato a dire che se il governo interverrà le buste paga di maggio non verranno toccate. Altrimenti sarà impossibile andare contro la legge e quindi non sarà possibile erogare il salario accessorio. Nel pomeriggio invece arriva una nota che mette maggiore pressione al Governo: "Per il salario accessorio dei dipendenti comunali, di Roma come di molti altri Comuni d'Italia, va trovata al più presto una soluzione unitaria, che ne salvaguardi i livelli retributivi e ne garantisca definitivamente l'erogazione, senza più incorrere in rilievi. Per questo sono impegnato, in prima persona e con l'intera Giunta, con L'Anci, con il Governo e i sindacati, per studiare ogni possibile risposta certa alle giuste preoccupazioni dei tanti dipendenti di Roma Capitale, che stamattina hanno manifestato in tantissimi in piazza del Campidoglio".

Il primo cittadino si mostra poi comprensivo con i dipendenti: "Sento sulle mie spalle il peso di ognuno di loro, perchè so che ogni decurtazione del loro salario inciderebbe pesantemente sui bilanci delle loro famiglie e sulla loro qualita' di vita, in un periodo gia' segnato da una lunga e profonda crisi economica. Per questa ragione voglio rassicurarli sull'impegno di questa amministrazione nel cercare, a livello nazionale e con l'interlocuzione piu' alta possibile, una soluzione veloce e definitiva a un problema sollevato da anni e mai risolto. Ai tanti dipendenti di Roma Capitale voglio soltanto ricordare di aver voluto con forza, e con successo, inserire nel bilancio 2014 appena approvato tutte le somme necessarie per mantenere inalterati i livelli retributivi. E siamo pronti a sederci, sin da subito, al tavolo con i sindacati per lavorare insieme alla stesura di un nuovo contratto decentrato, che riporti serenità e sicurezza ai dipendenti comunali".

Prevale quindi al momento la richiesta di intervento del Governo, ribadendo nel contempo la validità delle obiezioni del Mef. Lo spiega il vicesindaco Nieri che definisce la questione di carattere nazionale: "E' sempre più evidente che la questione del salario accessorio dei dipendenti è un tema nazionale. Dopo la richiesta dell'Anci di un intervento legislativo per riesaminare gli istituti contrattuali, garantendo allo stesso tempo il trattamento accessorio stabilito dagli accordi decentrati in vigore, non si può più attendere. E' urgente un intervento diretto del Governo nazionale per trovare tutte le soluzioni possibili per mettere le amministrazioni locali nelle condizioni di erogare regolarmente gli stipendi al personale mentre si completa il lavoro, che a Roma portiamo avanti da mesi, di riorganizzazione della macchina amministrativa".

C'è poi all'interno della stessa maggioranza chi invece si oppone alla parola del Mef. E' il caso di Gianluca Peciola, capogruppo di SEL in Campidoglio: "La linea della relazione del Mef deve essere superata per mettere nelle condizioni le amministrazioni locali di poter erogare il salario accessorio ai propri dipendenti. E' inaccettabile una decurtazione dello stipendio pari quasi al 15% del totale. La difesa del salario accessorio è una battaglia fondamentale per Sinistra ecologia e libertà e non riguarda solo Roma ma tutte le amministrazioni locali. E' evidente che il Governo utilizza il pretesto del taglio degli stipendi per i dipendenti per strangolare ulteriormente gli Enti locali. La nostra amministrazione non può fare nessun passo indietro rispetto alla difesa della qualità della vita del proprio personale".

Assemblea in Campidoglio

Simili le richieste del presidente dell'assemblea capitolina Coratti: "I rilievi formulati dai dirigenti del Mef vanno tenuti in debita considerazione ma non sono oro colato. E' necessario che il Governo e il ministero dell'Economia e Finanze procedano rapidamente nel lavoro gia' avviato di revisione della normativa per dare ai Comuni d'Italia la possibilita' di erogare il salario accessorio ai propri dipendenti. Il conferimento dei compensi complementari agli stipendi dei dipendenti delle amministrazioni locali sono caso di rilievo nazionale che a Roma assume maggiore consistenza viste le dimensioni del comune. Pertanto l'argomento va affrontato con decisione nelle sedi appropriate. Un decreto del Governo puo' ripristinare garanzie e certezze sulle retribuzioni di migliaia di lavoratori".

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