rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Nidi, si parte con il contratto 'unilaterale': orario prolungato per le insegnanti

Dal tavolo tra sindacati e amministrazione ancora nessun accordo condiviso. Salta la sospensione: le ore settimanali frontali passano da 27 a 30. Intanto i genitori preparano un esposto in Procura

Dopo un mese di caos tra denunce di disagi dei genitori e proteste delle insegnanti il nuovo contratto decentrato per il settore scolastico, il cosiddetto 'unilaterale' perché non ha raccolto la firma dei sindacati, entra pienamente in vigore nei nidi e nelle scuole dell'infanzia della Capitale. Se  nel mese di gennaio l'applicazione era facoltativa con scelte diverse da municipio a municipio, da oggi, come previsto dalla delibera, le nuove disposizioni sono obbligatorie. Nessuna sospensione fino a settembre quindi, almeno per il momento, come invece era emerso lo scorso 14 gennaio dopo l'incontro fiume tra i sindacati e l'amministrazione che avevano deciso, per quanto riguarda il settore scolastico, di riaprire la trattativa fino a giugno. Sul nuovo contratto 'condiviso' con le organizzazioni sindacali che avrebbe dovuto annullare l'unilaterale attualmente in vigore non è ancora stato trovato un accordo e, senza la firma dei sindacati, il Campidoglio continua a procedere per la sua strada. Niente di definitivo. Come tapela dal Campidoglio non si esclude la possibilità che il confronto possa proseguire fino ad arrivare al raggiungimento del tanto atteso accordo condiviso. In quel caso il nuovo regolamento per il settore scolastico verrebbe sospeso fino settembre dell'anno prossimo in attesa di raggiungere nuove regole condivise con le rappresentanze sindacali.

I CAMBIAMENTI - Prima conseguenza per le insegnanti riguarda l'orario di lavoro che passerà da 27 a 30 ore frontali (quindi a contatto con i bambini) settimanali mentre l'ammontare totale rimane di 36 ore. Tre ore in classe in più che da contratto potranno essere dislocate durante tutto l'arco della settimana e serviranno all'amministrazione a ridurre l'impiego di lavoratrici precarie tramite le sostituzioni. Disposizione che, secondo quanto denunciato dall'Unione sindacale di base che la scorsa settimana ha diffidato l'amministrazione a far partire il nuovo contratto, sarebbe stata ulteriormente corretta da una circolare emanata lo scorso 9 gennaio dal Dipartimento Politiche Educative e Scolastiche nella quale si prevede che ogni insegnante dovrà concentrarle in una sola giornata. Tra gli altri cambiamenti, oltre al modello organizzato e all'introduzione di progetti di produttività, salterebbe anche il rapporto obbligatorio tra insegnante e bambino di uno a sei.

I SINDACATI - I sindacati hanno chiesto all'amministrazione uno stop. “Al caos già riscontrato in questo primo mese si aggiungeranno altri disagi per i bambini, per le famiglie e per le lavoratrici. Si deve e si può fermare tutto ciò” ha scritto la Fp Cgil Roma e Lazio in una nota. “L'amministrazione risponda alle proposte di modifica dei sindacati, convochi subito il tavolo e dimostri la volontà di ricercare una scelta condivisa. Le riforme non si fanno contro chi le deve applicare, non si fanno eliminando le garanzie minime di qualità da assicurare ai bambini e alle famiglie. Razionalizzare l'uso delle risorse può essere fatto in altro modo. Prevedere solo tagli dei costi compromette il patto con i cittadini in un settore così delicato come i servizi all'infanzia” conclude la nota.

LEGGI ANCHE: LO SPECIALE SUL NUOVO CONTRATTO

OPPOSIZIONE - “Provvedimento allucinante” è invece il commento che viene dagli esponenti di Fdi-An, Fabrizio Ghera capogruppo in Campidoglio e Laura Marsilio dirigente nazionale: “Affossa il comparto scuola e danneggia il personale insegnante, diventerà attuativa e così il modello organizzativo con 30 ore di didattica frontale”. Continua la nota: "In sostanza si creerà un caos totale nelle scuole, da lunedì infatti le maestre saranno utilizzate anche come supplenti in altre classi, sottoposte quindi a un orario di servizio massacrante, dalle 8,30 alle 17.00, per 8-9 ore di lavoro frontale con almeno 25 bambini dai tre ai cinque anni, un tempo troppo dilatato, in cui la prontezza di riflessi e l'energia rischiano di essere seriamente compromessi. Non solo, va anche detto che settimanalmente il lavoro dell'insegnante si protrae, sistematicamente, per altre 3 ore dopo la chiusura della scuola all'utenza per la necessaria partecipazione a riunioni collegiali, formazione e colloqui con le famiglie".

LA PROTESTA DEI GENITORI - Intanto la mobilitazione dei genitori è destinata a crescere. Migliaia di firme a sostegno di esposti e diffide sono arrivate da tutti i municipi. Le fila dei 'genitori', che ci tengono a specificare non hanno rapporti né con partiti politici né con i sindacati, si sono ingrossate negli ultimi giorni fino a raggiungere, anche grazie a un massiccio impiego dei social una rete di 160 asili nido anche se l'obiettivo è quello di raggiungere tutte le strutture. Obiettivo: “Ottenere la revoca del nuovo modello organizzativo degli asili nido con cui il Comune di Roma, non inviando più supplenti in sostituzione della prima assenza delle educatrici, né in caso di fuori-rapporto, di fatto elimina il rapporto numerico 1/6 tra educatrice e alunni, esponendo al pericolo bambini dai 4 mesi ai 3 anni e rendendo impossibile attuare il progetto educativo per cui si è impegnato al momento dell'iscrizione” si legge in una nota. "Il nuovo modello organizzativo- prosegue il comunicato- che punta ad un risparmio economico della Pubblica amministrazione, prevede che non venga più sostituita la prima educatrice assente e obbliga le educatrici a rendersi disponibili ad anticipare o posticipare fino ad un'ora il proprio orario di lavoro per sopperire alla carenza di organico". Racconta Melissa Tanariva, mamma di Elena che frequenta il nido nel XIII Municipio e che dal nulla ha creato il gruppo WhatsApp e la pagina Facebook: “Ogni giorno, a partire da gennaio, in tutti i nidi della città si verificano situazioni al limite del paradossale, come ad esempio una sola educatrice con 20 lattanti, impossibilitata a cambiarli e a dargli da mangiare”.

DIFFIDA ED ESPOSTO - Così è stata scritta da un lato una diffida al Comune di Roma in quanto “è venuto meno all'accordo raggiunto con noi genitori al momento dell'iscrizione dei nostri figli, facendo un gravissimo illecito" dice Valentina Paiella, la mamma avvocatessa che si è occupata di redigere la diffida a Roma Capitale. Dall'altro un esposto alla Procura della Repubblica per chiedere la revoca immediata del nuovo contratto: “Il venir meno del rapporto 1/6 tra educatrice e bambini ha reso i nidi un luogo insicuro, anche in caso fosse necessaria l''evacuazione dalle strutture per pericolo imminente (per crolli, perdite di gas o acqua); in queste eventualità, una sola educatrice per venti lattanti - cosi'' come previsto oggi - cosa potrebbe fare?” dice Francesca Trulli la mamma avvocatessa che ha redatto l'esposto. Da qui la richiesta di un incontro con il sindaco Ignazio Marino e con l'assessore alla Scuola Paolo Masini: “Devono spiegarci per quale motivo dovremmo ancora iscrivere i nostri figli nelle scuole comunali visto che non saranno più l'eccellenza, ma solo dei parcheggi a pagamento, peraltro anche incustoditi".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nidi, si parte con il contratto 'unilaterale': orario prolungato per le insegnanti

RomaToday è in caricamento