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Lazio, approvata la legge che cambia gli asili nido: ecco tutte le novità

A quarant'anni dal precedente impianto normativo, nasce il sistema integrato 0-6 anni. Zingaretti: "Più qualità nell'offerta formativa, e attenzione ai servizi in periferia"

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato ieri la nuova legge sui nidi. Non più il solo asilo, ma un sistema integrato e un unico percorso continuo di formazione per i bambini da 0 a 6 anni. La normativa arriva a quarant'anni dalla precedente legge regionale. 

Le più importanti novità

Per il nido in senso stretto cambia la ricettività. Importante la previsione, per la sezione lattanti, di una quota di riserva per un numero di posti non inferiore al 20% rispetto a quelli autorizzati. Inoltre, rispetto alla normativa precedente, viene fissato per il nido un orario quotidiano che, a partire dalla mattina, va da un minimo di sei a un massimo di 12 ore, garantendo come minimo 5 giorni alla settimana per dieci mesi all'anno. 

Un'ulteriore e rilevante novità è la nascita di due nuovi servizi sperimentali: uno di tipo diurno a offerta pubblica che potrà essere attivato in strutture quali fattorie, agriturismi, riserva naturale e parchi, e l'altro previsto in orario notturno e nei giorni festivi all'interno dei servizi educativi aziendali. In questo secondo caso, la Regione promuove un servizio che, sulla base di specifiche e documentate esigenze lavorative dei genitori, può prevedere l’apertura anche nelle giornate di sabato e/o di domenica, durante le vacanze natalizie e pasquali, nei mesi estivi, nonché di notte.

"Più qualità nell'offerta formativa, attenzione a servizi in periferia e in piccoli centri, inclusione bambini con bisogni educativi speciali. Ripartiamo da bambine e bambini, non sono parole ma fatti concreti" commenta su Twitter il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. 

"L'obiettivo che ci ha guidati in questo percorso - dichiara l'assessore alle Politiche sociali Alessandra Troncarelli - è sempre stato di elevare il livello qualitativo dell'offerta educativa, rendendola più aderente alle esigenze odierne delle famiglie e delle donne favorendone la diffusione su tutto il territorio regionale, comprese le zone periferiche e i piccoli centri e, dall’altro, quello di essere al fianco dei bambini del Lazio e delle loro famiglie".
 

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