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Caos scuole, asili chiusi ma insegnanti al lavoro: "Negli uffici senza mansioni"

La situazione più caotica nel IV municipio dove si sono concentrate in circa 200. Lo prevede il contratto unilaterale. Ma il Comune si difende: "Molti municipi si sono organizzati"

In servizio ma con le mani in mano. Parcheggiate nelle stanze o nei corridoio degli uffici municipali, senza una postazione o alcuna mansione. Oppure sedute nelle stanze dei loro asili nido, vuoti per la pausa pasquale. È la situazione in cui sono trovate le educatrici degli asili nido e delle scuole dell'infanzia dopo che, con la bocciatura dei dipendenti capitolini della pre-intesa siglata tra Campidoglio e sindacati, è tornato in vigore il cosiddetto unilaterale. Tra i cambiamenti introdotti infatti anche l'obbligo per le insegnanti, durante le tradizionali pause scolastiche in prossimità delle festività, recarsi al lavoro oppure chiedere ferie. Centinaia di insegnanti si sono così recate al lavoro. Le situazioni di maggior disagio si sono verificate nel IV, V e XIII municipio. L'allarme delle insegnanti era arrivato già nei giorni scorsi. “E' assurdo” aveva denunciato una delegata sindacale dell'Usb anticipando a Romatoday il caos che si sarebbe potuto verificare con l'applicazione del nuovo contratto.

“Quanto avvenuto giovedì mattina con l'arrivo di circa 200 insegnanti di asili nido e scuole dell'infanzia è insostenibile” ha scritto in una nota Emiliano Sciascia Presidente del Municipio IV. “Nessuno ha tenuto conto del fatto che il personale dipendente debba essere inserito in contesti lavorativi in base alle proprie competenze e professionalità. Una situazione di questo genere lancia più di un campanello dall'allarme soprattutto in previsione del periodo estivo durante il quale la situazione sarà ben più grave”. Sciascia chiede di porre rimedio alla situazione. “La sede del nostro Municipio che già versa in una situazione di grave disagio per i dipendenti del municipio stesso non è assolutamente in grado di garantire gli standard di sicurezza per ospitare ulteriori 200 dipendenti che questa mattina si sono visti costretti nell'aula consiliare” ha concluso Sciascia chiedendo agli “assessori competenti di intervenire al fine di consentire al personale educativo di continuare a svolgere il proprio lavoro senza essere sminuito o svilito”.

A sottolineare il problema anche il minisindaco dell'VIII municipio Andrea Catarci. “Come era più che prevedibile si sono verificate numerose problematiche all’interno delle sedi municipali per l’obbligatorietà di presenza del personale scolastico durante i periodi di chiusura dell’attività didattica” denuncia Catarci anche se nel suo municipio ha registrato disagi minori. “Non si possono scaricare sui Municipi scelte che non hanno né capo e né coda. Chi ha redatto questa assurda regola cosa si aspettava che accadesse? Qual è la ratio che ha spinto a produrre una direttiva così inutile e dannosa?”.

Dall'assessorato capitolino alla Scuola però fanno sapere che il caso del IV municipio è isolato. "Le attività di programmazione da effettuare nelle ore lavorative durante le vacanze dei bambini, previste dall’entrata in vigore del nuovo contratto collettivo decentrato a seguito dell’esito del referendum, si sono svolte oggi regolarmente nella gran parte del territorio capitolino” si legge in una nota. “Si ricorda che queste ore sono utili all’impostazione del lavoro e al confronto tra insegnanti ed educatrici di differenti strutture in un'ottica di autorganizzazione, miglioramento collettivo del servizio ed attenzione alla qualità dell'offerta educativa per i bambini e le famiglie. Disagi limitati si sono registrati nei Municipi IV, V e XIII, tra cui un caso di protesta sindacale”.

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