Inchiesta Piccolo, la Procura: "Gestionale irregolare delle risorse comunali"

Dalla frode fiscale per finanziare indebitamente la campagna elettorale alla gestionale "non regolare" dei fondi comunali. Dall'inchiesta della Procura continuano e emergere particolari interessanti sulla vicenda che riguarda Samuele Piccolo, vicepresidente del Consiglio Comunale, agli arresti domiciliari con l'accusa di associazione a delinquere e finanziamento illecito ai partiti. Le carte dei magistrati hanno evidenziato, accanto a presunti flussi di denari sottratti al fisco per sostenere la propaganda elettorale, degli aspetti da "casta". Pare infatti che l'autista assegnato dal Campidoglio al vicepresidente venisse utilizzato anche da altri componenti della famiglia Piccolo.

LA SCHEDA - Chi è Samule Piccolo

In base ad alcune intercettazioni svolte proprio sull'utenza dell'autista si evidenza "la gestione non regolare delle risorse messe a disposizione di Samuele Piccolo da parte del Comune di Roma per la carica istituzionale di consigliere comunale. In particolare - è detto nella richiesta di arresto - con l'autovettura di servizio assegnata a Samuele Piccolo, l'autista è stato destinato, contro la sua volontà, a svolgere prestazioni di autista anche a Massimiliano Piccolo ed ad altri componenti della famiglia".

I COMMENTI - Alemanno - Pedica - De Luca - Azuni

L'autista in questione, inoltre, "a conferma del ruolo attivo di Samuele Piccolo nelle attività illecite, non solo ribadisce il ruolo di 'subordinazione' di Samuele nei confronti dei fratello Massimiliano (da cui prenderebbe 'ordini') ma manifesta la sua viva preoccupazione per aver fatto un favore 'rischioso' a Samuele Piccolo e cioé avergli dato in uso una carta di credito a lui intestata". Lo stesso autista nel corso di altre conversazioni con un collega fa poi presente: "Se mi chiamano faccio il canarino, il cantante, gli dico proprio dalla A alla Z, tutto quanto".