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Aree verdi, i romani hanno il pollice verde: più di 200 i giardini gestiti dai volontari

Palmieri: "Sono una grande risorsa, l'andremo a sviluppare coi patti di collaborazione"

Sono 201 le aree verdi che il comune ha dato in adozione ai cittadini. Si tratta di giardini, che impegnano quotidianamente centinaia di romani, soprattutto nel centro storico.

L'adozione delle aree verdi

Come previsto da una delibera di giunta firmata nel 2014, l’amministrazione cittadina ha la possibilità di dare in adozione le superfici di verde pubblico che sono in carico al Campidoglio. La procedura prevede che siano gli stessi cittadini, in forma singola oppure attraverso le associazioni, i comitati ed in casi più sporadici anche in aziende e condomini, che avanzano un’apposita richiesta al dipartimento ambiente.

Le adozioni durano in carica un anno e prevedono la possibilità di essere rinnovate. Il dipartimento, ha spiegato una funzionaria durante l’ultima seduta della commissione ambiente, un mese prima della scadenza, avverte gli “adottanti” della possibilità di prolungare la convenzione. Le 201 aree verdi adottate, sono già state prorogate per il 2023. Successivamente dovranno essere i municipi che, in virtù del decentramento del verde sotto i 20mila mq, dovranno decidere come proseguire con quest'esperienza.

Cosa prevede l'adozione

Ma cosa devono fare questi cittadini? I compiti vengono stabiliti prima e spaziano dalla manutenzione del verde orizzontale, allo svuotamento dei cestini. L’adozione può contemplare anche la chiusura serale dell’area verde, se recintata, la pulizia della pavimentazione, se presente, e la segnalazione di eventuali danneggiamenti. Tutto a carico dei cittadini che si prendono cura degli spazi verdi in maniera del tutto gratuita. Il comune provvede, semplicemente, a rilasciare una polizza assicurativa contro gli infortuni.

I municipi con il pollice verde

Le 201 aree verdi adottate, sebbene distribuite in tutta la città, sono concentrate soprattutto nel municipio I dove se ne contano 40 (quasi il 20%). Sono invece 23 in quarto municipio e 22 in ottavo. Sono tra le 10 e le 15, invece, le aree adottate nei municipi III, V, VI, VII, XI e XV. Gli altri ne anno meno di dieci. Fanalino di coda, in questa particolare classifica, spetta al municipio X di Ostia: nel territorio amministrato dal presidente Falconi, c’è soltanto un giardino di cui si prendono cura i cittadini attraverso un’apposita adozione.

Una risorsa per la città

“Roma può contare su una straordinaria ricchezza rappresentata da associazioni, comitati, singoli cittadini che si spendono volontariamente e gratuitamente per la cura del bene comune – ha commentato Giammarco Palmieri il presidente della commissione ambiente - Sul verde pubblico questo si evidenzia nelle oltre 200 adozioni di aree attualmente esistenti. Una grandissima energia che si affianca all'amministrazione e che intendiamo ulteriormente sviluppare lavorando sull'applicazione dei patti di collaborazione previsti nel regolamento del verde urbano”.  Sono uno strumento “che amplia le possibilità di partecipazione dei cittadini alla progettazione ed alla vita delle aree verdi” ha spiegato Palmieri. 

I patti di collaborazione

I patti di collaborazione prevedono la possibilità, più volte rivendicata da comitati ed associazioni, di poter realizzare a Roma quanto già sperimentato in altri comuni, sviluppando una forma di sussidiarietà orizzontale che prevede anche un supporto economico. Per l'acquisto di rastrelli, pale e decespugliatori o per forme più complesse di partenariato. Un'opzione tutta da sviluppare i cui campi d’applicazione sono attualmente allo studio del dipartimento ambiente. 

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