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Multa-gate, la Procura chiede l'archiviazione per la denuncia di Marino sui "dati violati"

La possibilità che sia stato compiuto un accesso abusivo al sistema informatico del Comune di Roma non è da scartare. Ma l'eventuale 'pirata' non è identificabile

La possibilità che sia stato compiuto un accesso abusivo al sistema informatico del Comune di Roma non è da scartare. Ma l'eventuale 'pirata' non è identificabile. È questa la motivazione che ha spinto la Procura della Capitale a chiedere l'archiviazione dell'inchiesta sul caso "multa-gate" per cui era stata presentatalo scorso novembre una denuncia dal sindaco di Roma, Ignazio Marino che aveva chiesto alla magistratura di intervenire in merito a una possibilile manipolazione del sistema informatico. Tutto era infatti nato da una serie di multe indirizzate all'auto registrata a suo nome che compariva come priva del permesso Ztl. Il sindaco lamentava la sparizione dell'autorizzazione che ha permesso alla sua auto, una Panda rossa, di circolare nella Ztl nel periodo tra la scadenza e il rinnovo del permesso. Una 'falla' però è stata individuata.

Secondo quanto si apprende questa mattina il sindaco Ignazio Marino ha incontrato gli inquirenti che l'avrebbero informato di tutta una serie di verifiche che sono state compiute negli ultimi mesi. A partire dai controlli effettuati dai carabinieri e dai riscontri compiuti da un consulente dei pubblici ministeri. Nei giorni scorsi Marino e l'Avvocatura del Campidoglio avevano ricevuto la notifica riguardante la richiesta di archiviazione. Adesso i legali del Comune potranno chiedere la visione degli atti contenuti nel fascicolo al fine di valutare se ci sono o meno i presupposti per una opposizione all'istanza firmata dal pm Nicola Maiorano e condivisa dal procuratore capo Giuseppe Pignatone.

Ecco la 'falla' individuata. I 'log' di accesso al sistema informatico del Comune di Roma non hanno condotto gli inquirenti della Procura capitolina ad una identificazione certa, in relazione al periodo indicato dal sindaco Marino. Per questo si individuano i 'punti deboli' dell'archivio e al tempo stesso si chiude la vicenda rispetto alla presunta manipolazione e falsificazione dei dati del primo cittadino in relazione alle multe effettuate alla sua Panda rossa.

I carabinieri ed il consulente nominato dai magistrati hanno passato al setaccio l'architettura digitale che registra i permessi Ztl, ma non hanno avuto indicazioni certe rispetto al fatto che sono state compiute delle violazione del sistema. La denuncia, presentata ai carabinieri del comando di piazza San Lorenzo in Lucina, aveva già determinato l'audizione dei primi testimoni per risalire al responsabile dell'incursione nel sistema informatico.

Marino su Rainews 24 ha commentato: “E' stato dimostrato che qualcuno è entrato per alterare i dati del permesso del sindaco” ha affermato. Da qui la richiesta: “Non archiviate l'inchiesta perché i colpevoli vanno individuati e arrestati”.

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