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Roma Capitale, sì allo statuto: 15 municipi, 48 consiglieri e giunta rosa

Approvato dall'assemblea capitolina. Riduzione dei municipi (da 19 a 15) e dei consiglieri (da 60 a 48) e 50% di donne nella giunta

Approvato oggi in assemblea capitolina il nuovo Statuto di Roma Capitale con 46 voti favorevoli e 2 contrari. Contro ogni previsione sulle tempistiche (il provvedimento doveva essere licenziato entro il 10 marzo e il caos politico post elezioni non faceva ben sperare). E con tanto di applauso di consiglieri e pubblico. Il sindaco Alemanno, presente in aula per la votazione, ha commentato subito: "Roma Capitale diventa effettiva: facciamo un passo avanti sulla Governance della nostra città".

IL TESTO - All'interno del testo composto da 43 articoli si recepisce quanto stabilito nel primo decreto su Roma Capitale, cioé la diminuzione dei consiglieri da 60 a 48. Mentre l' articolo 26, comma 1, stabilisce che i Municipi cittadini non dovranno essere più 19 ma 15. Alle pari opportunità e alle quote rosa sono dedicati gli articoli 4 e 5, che stabiliscono la presenza di almeno un terzo di donne nelle società partecipate e l' articolo 25 nel quale, per la prima volta in Italia, si impone la presenza del 50% di donne nella giunta di Roma Capitale.

RIDUZIONE MUNICIPI - A unirsi i municipi I e XVII insieme a parte del IX fino all'anello ferroviario. Altri accorpamenti riguarderanno il IX con il X; il II col III e il VI col VII. Inoltre i municipi saranno rinumerati (e avranno l’obbligo di dotarsi di un nome entro dodici mesi), anche se per le prossime elezioni comunali accanto alla nuova numerazione sarà segnalata anche la vecchia con la dicitura “ex”.

DONNE IN GIUNTA - “La commissione delle elette nelle scorse settimane aveva presentato 2 emendamenti al nuovo statuto che è stato approvato oggi in Assemblea Capitolina. Le modifiche presentate, a firma Cirinná e Azuni, hanno ottenuto una reale parità genere in Giunta: ossia 50% dei componenti donne". Lo annunciano la Presidente della commissione delle Elette del Comune di Roma Monica Cirinnà e la vice-presidente Gemma Azuni.

"Non saranno possibili escamotage o alchimie matematiche di alcun genere - aggiungono - Pertanto da oggi il testo del nuovo Statuto prevede che la prossima Giunta di Roma sarà composta da una rappresentanza pari di uomini e donne. In questi 5 anni siamo state costrette a lottare per la rappresentanza di genere nelle aule del Tar, che ci ha sempre dato ragione fino all'ultima e recente pronuncia di merito con la quale é stata dichiarata illegittima la giunta in essere fino al 5 febbraio 2013 per violazione del principio dell'equa rappresentanza".

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