Parco dei Castelli Romani: approvato il piano di assetto dopo 25 anni
Dopo 25 anni di attesa l'Ente Parco dei Castelli Romani ha approvato il suo piano di assetto, su cui cittadini e istituzioni potranno presentare le loro osservazioni per quaranta giorni prima della presentazione alla Regione Lazio. Associazioni e ambientalisti plaudono al nuovo piano, mentre i sindaci sono pronti a bloccarlo.
Con il piano d’assetto il Parco ha tutti gli strumenti necessari per il suo funzionamento insieme al regolamento delle attività compatibili con la gestione del parco ovvero il Programma Pluriennale di Promozione Economico e Sociale che va ad aggiungersi al regolamento delle attività nei bacini lacuali.
Il Presidente dell’Ente Parco Gianluigi Peduto commenta così il traguardo quasi raggiunto dopo un percorso lungo venticinque anni: “Il Parco sta per portare a termine il percorso di costruzione del Piano di due strumenti che garantiscono una gestione pianificata del territorio e che rappresentano un traguardo molto importante per i Castelli Romani, soprattutto perché arriva dopo molti anni dall'istituzione di questa area naturale protetta”.
Le associazioni ambientaliste e la Consulta delle associazioni del Parco plaudono al nuovo piano e mettono soprattutto in luce che nei venticinque anni trascorsi le amministrazioni comunali hanno perseguito politiche di espansione edilizia, mostrandosi incapaci di elaborare piani alternativi di sviluppo e compromettendo purtroppo ampie zone, nello stesso arco di tempo ci sono stati anche tre condoni edilizi che hanno ulteriormente alimentato l’edilizia abusiva persino su terreni demaniali.
Dall’altro lato ci sono i sindaci a cui pare che il nuovo piano di assetto del Parco proprio non piaccia, anzi dure sono le reazioni e le proteste: il piano prevede infatti una particolare tutela dei centri storici per poter accedere ai fondi di finanziamento europei e regionali e in alcuni casi la nuova perimetrazione del parco stabilità secondo le disposizioni del Tar dopo una serie di ricorsi va contro i piani regolari dei comuni.
Alcuni sindaci come quello di Lanuvio Umberto Leoni ha chiesto la Revoca del Piano in quanto impedisce una pianificazione del territorio comunale secondo gli standard dell’amministrazione e in altri casi come a Velletri sono scesi in piazza per protestare contro il piano d’assetto perché blocca l’edificabilità di alcune aree.