L'Appia Antica si candida ad entrare nel Patrimonio Mondiale Unesco
Sono partite le procedure per la candidatura del sito romano
La via Appia, la “Regina Viarum” che parte da Roma ed arriva fino a Brindisi, candidata a diventare Patrimonio Mondiale Unesco. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato dal Ministero della cultura, le Regioni Lazio, Campania, Basilicata, Puglia e tante altre città metropolitane e comuni italiani che ospitano, sui rispettivi territori, l’antica via romana. La candidatura serve per conservare “l’eccezionale valore universale per le generazioni presenti e future” dell’Appia, un sito che “con le sue ben conservate testimonianze infrastrutturali, archeologiche architettoniche, funerarie e civili rappresenta un fenomeno non solo culturale, ma geografico e politico di eccezionale importanza”.
Già da tempo, i firmatari del protocollo stanno collaborando alla redazione della documentazione da presentare all’Unesco per richiedere l’iscrizione della via Appia nella lista del Patrimonio Mondiale. Il protocollo d’intesa è un passaggio fondamentale che servirà per incrementare la collaborazione dei soggetti coinvolti “ai fini della tutela e riqualificazione urbanistica, paesaggistica e della valorizzazione socio-economica dei territori interessati”.
Preservare la via Appia
L’inserimento di un qualsiasi sito nella lista del Patrimonio Mondiale è caratterizzato da lunghe procedure e da standard molto rigidi. Per questo, per aiutare la candidatura del sito, nel protocollo si punta molto sul “piano di gestione” della via. Tramite questo strumento, si vuole “mantenere nel tempo l’integrità dei valori” che consentiranno l’iscrizione nella lista dell’Unesco, “cercando di assicurare un giusto equilibrio tra conservazione, sostenibilità e sviluppo, in modo che il sito stesso possa essere tutelato con attività adeguate che contribuiscano anche allo sviluppo socio-economico e alla qualità della vita delle comunità”.
Struttura unica di coordinamento
Visti i tanti soggetti coinvolti, in futuro verrà costituita una struttura tecnica dedicata al coordinamento e al monitoraggio del sito, compresa l’attuazione e monitoraggio del piano di gestione. Inoltre, qualora la candidatura dovesse andare a buon fine, la struttura tecnica dovrà attuare le questioni concernenti lo status di sito Unesco e dei conseguenti adempimenti.