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No all’apertura in centro di nuove gelaterie e pizzerie al taglio: la protesta si sposta in Campidoglio

Lobefaro: "Grazie a questo regolamento l'apertura di laboratori alimentari diventerà il cavallo di Troia per nuove attività di somministrazione"

Fa discutere il  nuovo regolamento che il Campidoglio si appresta a discutere, per normare la presenza di  sulle attività commerciali ed artigianali nelle strade del centro storico.

La proposta di delibera, firmata dal presidente della commissione commercio Andrea Alemanni, deve entrare in vigore in tempi stretti. Il 31 maggio scade infatti la proroga che era stata concessa nel 2022 e, di conseguenza, occorre stabilire quali e quante nuove attività possano aprire nel territorio sottoposto a tutela dall’Unesco. 

Consentita l'apertura di attività artigianali alimentari

Il nuovo regolamento, la cui discussione è stata calendarizzata in Aula Giulio Cesare il prossimo 30 maggio, mantiene per i prossimi 3 anni il divieto di apertura per i minimarket e di negozi di souvenir, proliferate a discapito delle botteghe più tradizionali, sempre più rare nel centro storico. Impedisce l’apertura di realtà come sexy shop, compro oro e sale per i videogiochi però, ed è questo che fa discutere, consente l’apertura di “attività artigianali della tipologia alimentare” a cui, peraltro, viene consentita anche la possibilità di somministrazione, seppure con alcuni paletti.

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La protesta dei comitati 

Le ultime novità descritte hanno alimentato uno scontento diffuso. Il municipio I, chiamato ad esprimere il parere sul nuovo regolamento, si è spaccato e lo ha approvato, lo scorso 19 maggio, con appena due voti di scarto (14 favorevoli e 12 contrari). Intanto i comitati che fanno parte della “Rete di associazioni per una città vivibile” (Racv) hanno annunciato una mobilitazione, dandosi appuntamento in piazza del Campidoglio per le ore 18 del 29 maggio. I comitati, nell’esprimere “il fermo dissenso rispetto alla proposta di deliberazione di Alemanni” chedono  di adottare emendamenti che “confermino almeno il divieto di apertura e trasferimento delle attività di artigianato alimentare, oltre alla limitazione dei trasferimenti solo in ambiti limitati”.

Quali attività possono aprire in centro

Ma perché il nuovo regolamento apre le porte alle attività di artigianato alimentare? Nelle strade del centro “I laboratori artigianali sono scesi di quasi il 40% - ha premesso Andrea Alemanni - Stiamo parlando di pasticcerie, forni, laboratori di pasta fresca. Non di kebab o fast food che hanno altra disciplina”. Possono aprire “solo se trasformano veramente i loro prodotti, come previsto dalla leggere regionale – ha spiegato Alemanni -  In più aggiungo che potranno aprire soltanto avendo almeno 80 mq di superficie quindi lo potrà fare solo chi fa un investimento importante”. 

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Inoltre, ha fatto notare il presidente della commissione commercio “se non avessimo preso questa iniziativa il divieto (il prossimo 31 maggio ndr)  sarebbe decaduto nel suo complesso e ci sarebbe stato il liberi tutti per qualsiasi attività”. Le spiegazioni non hanno però convinto, nel municipi I, né i comitati comunque decisi a confermare il sit-in né tantomeno i rappresentanti dell’opposizione.

Pochi controlli aprono le porte a nuove somministrazioni

“Nella delibera si fa riferimento ad una riduzione dei laboratori artigianali nel settore alimentare che, all’interno del sito Unesco, è stata del 37%. Ci sarebbe piaciuto leggere questa ricerca che, segnalo, è stata realizzata negli anni della pandemia. In realtà – ha sottolineato Giuseppe Lobefaro, capogruppo di Azione nel municipio I – la saturazione di queste attività è sotto gli occhi di tutti. La cosa più grave è che si consente loro di fare attività di somministrazione, con paletti che sono facilmente eludibili, visto che chi dovrebbe controllare, i vigili ed il personale dell’ufficio commercio municipale, non ha risorse umane per farlo. Questo regolamento, già anomalo che non sia stato scritto da un assessore  - ha commentato Lobefaro -  diventa un cavallo di Troia per quanti, aprendo come laboratori artigianali, andranno ad avviare altre attività di somministrazione. E non ce n’era proprio bisogno, nelle strade del centro”. 

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