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Rimozioni, dopo due anni di discussioni e promesse il Campidoglio sbaglia la gara: bando annullato

Lamparelli: "L'assessora Meleo e Giampaoletti non ci hanno ascoltato. Il loro un vero e proprio fallimento"

Prima la sospensione, un mese dopo l'annullamento. Parliamo della gara per le rimozioni delle auto in sosta selvaggia che è stata ufficialmente bloccata dal Campidoglio con una determinazione dirigenziale del dipartimento per la razionalizzazione della spesa. Uno stop che arriva un mese dopo la sospensione a scopo cautelativo a seguito di rilievi formali, relativi in particolare a interpretazioni "controverse" rispetto ai requisiti partecipativi, posti da alcuni operatori. Il Campidoglio si era detto tranquillo, ma per prudenza aveva sospeso la gara. Nei fatti però avevano ragione le aziende e Palazzo Senatorio, facendo ammenda, ha annullato la gara, annunciando modifiche e l'indizione di un nuovo bando. 

"Un vero e proprio fallimento", commenta Rocco Lamparelli responsabile trasporto Pd Roma, che segue la vicenda sin dal commissariamento targato Tronca. "Dopo due anni di discussioni, incontri, riunioni e commissioni, il direttore generale Franco Giampaoletti e l'assessora Linda Meleo hanno partorito una gara che avevamo criticato sin dall'inizio per diversi motivi. Oggi ci ritroviamo con un procedimento annullato e con un servizio non reso che penalizza la mobilità di tutti i romani". 

Così la Capitale resterà ancora senza un servizio per la rimozione delle auto e il prossimo novembre si celebrerà il terzo anno consecutivo senza il supporto dei carri attrezzi. Era il 4 novembre 2015 infatti quando  l'allora comandante della Polizia Locale di Roma Capitale, Raffaele Clemente, per problemi contributivi risolse il contratto con Clt e fece una determina in cui chiedeva alla Italsoccorso Srl di poter usufruire dei depositi giudiziari autorizzati per poter svolgere il servizio di rimozione. I mezzi dei depositi giudiziari però possono intervenire su un numero limitato di casi, non avendo mezzi adatti in particolare per le strade più strette. 

L'allarme, lanciato da tempo, ha portato l'amministrazione ad interessarsi del problema. A lungo il Movimento Cinque Stelle, con in testa Enrico Stefano, presidente della commissione Mobilità, e Linda Meleo, aveva deciso di puntare forte sull'afffidamento ad Atac. A giugno 2017, complice anche la decisione di utilizzare il concordato per provare a salvare l'azienda dei trasporti, si è cambiato strada. Dopo diverse riunioni e varie analisi di mercato si è giunti finalmente a bandire una gara il 31 maggio scorso. Lo scorso 9 luglio però la sospensione, poi trasformata in annullamento. 

Stralcio determina rimozioni-2

Cosa è successo? Nei fatti la gara presentava numerosi problemi che da un lato avrebbero limitato la partecipazione ad un numero minore di aziende, dall'altro avrebbero favorito aziende piccole o improvvisate. Ad accorgersi che qualcosa non andava gli operatori che hanno presentato formali quesiti subito dopo la pubblicazione del bando. Il Campidoglio nella determina parla di 

"una più attenta riflessione" (giunta dopo 2 anni di discussione su come strutturare la gara, ndr) che ha portato a capire che "l'innovatività della gestione del servizio di cui si tratta, mediante una piattaforma tecnologica web, la quale attraverso un'aggregazione dell'offerta consentisse di espletare le attività connesse alla rimozione dei veicoli con maggiore efficienza, efficacia ed economicità, ha indotto l'Amministrazione a conciliare le esigenze di configurare i requisiti di partecipazione sia con riferimento alla piattaforma tecnologica che all'espletamento del servizio di rimozione e servizi accessori "sopravvaluntando" in termini economici il fatturato specifico medio annuo richiedibile. Pertanto si è ritenuto opportuno rivedere il requisito di capacità economico finanziaria". 

Traducendo dal burocratese, nel bando di gara veniva richiesto un fatturato che nessuna delle aziende del settore ha. Nel seguito della determina si fa riferimento ad una criticità quale la "non chiara definizione dell'oggetto contrattuale che consiste nella gestione e nell'organizzazione del servizio di rimozione". La gara annullata aveva come oggetto "gestione di una piattaforma aggregatrice web finalizzato alla rimozione di veicoli". 

Stralcio determina rimozioni 2-2-2

Nella determina si segnala come un problema l'aver chiesto agli operatori il contratto di un solo carro attrezzi. "In sostanza", spiega Lamparelli, "avrebbe potuto partecipare anche una persona acquistando un carro attrezzi iscrivendolo a questa piattaforma web".

Era stato lo stesso Franco Giampaoletti, Direttore Generale di Roma Capitale, ad illustrare le differenze del nuovo servizio. Rispetto a quello tradizionale, il modello di business prescelto dall'amministrazione a Cinque Stelle comporta una riduzione dei costi. Si trova un soggetto, un'impresa, assimilabile a 'My Taxi' o 'Foodora', che non abbia in pancia i mezzi e il personale necessari all'esecuzione ma che sia in grado di predisporre un'organizzazione amministrativa, con software, hardware e call center, e che poi possa affidare a società esterne e dedicate, consorziate, il servizio di rimozione. Ed è stata questa la strada perscelta.

Il modello di business individuato, come aveva avuto modo d'illustrare lo stesso dg in commissione, è in grado di abbattere il numero di rimozioni necessarie per garantire la sostenibilità economica di un buon 40-45%. Da qui la possibilità di ridurre da 4 anni agli attuali 28 mesi la durata dell'appalto che, complessivamente, avrà un importo di 3,5 milioni. 

La gara era stata fortemente criticata quando era stata presentata in commissione. "Avevamo supplicato Meleo e Giampaoletti di tornare sulle loro decisioni", spiega Lamparelli. "I problemi che emergono oggi erano stati posti nelle sedi dovute. Ora che c'è da pensare alle modifiche e alla nuova gara, il nostro invito è a prevedere anche delle norme che tutelino maggioramente i lavoratori".

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