Urbanistica, il Pd attacca l'Anello Verde di Raggi: "Non c'è pianificazione, pensa alle elezioni"
Parla il capogruppo Pelonzi: "Ogni delibera rappresenta un passo in avanti nell'improbabile percorso elettorale della sindaca e due indietro per il bene di Roma"
Interventi urbanistici da progettare non specificati. Riqualificazioni già programmate a rischio. Pianificazione rinviata. Il Pd di Roma passa all’attacco della delibera con lo ‘Schema di assetto generale dell’Anello Verde’ approvata nel luglio scorso dalla Giunta Raggi. Un atto di “indirizzo programmatico” che punta al completamento e alla riqualificazione sostenibile dell’anello ferroviario e al riconoscimento di una “rete di connessione a valenza ambientale” da un lato e al consolidamento dell’area della stazione Tiburtina e Tuscolana con una “rimodulazione delle previsioni edificatore” e “rilocalizzazione dei diritti edificatori” dall’altro.
Per il capogruppo dem in Campidoglio, Giulio Pelonzi, “il vero obiettivo” della delibera che è stata presentata in Campidoglio il 28 luglio scorso (qui tutta la presentazione) “è quello di sostituire quanto previsto nel Prg per il Sistema direzionale orientale(Sdo) con una serie di interventi che però non vengono specificati” e che “dovrebbero essere realizzati su aree private, compensandole con altre cubature su altre aree da individuare”.
Diversi i punti finiti nel mirino dell’esponente dem. In primis il fatto che si tratti di un atto di indirizzo che arriva al quarto anno di governo. “? evidente che la Giunta ha ormai rinunciato a governare e si è messa a scrivere il nuovo programma elettorale della sindaca”. Per Pelonzi, in secondo luogo, si tratta di un “provvedimento pericoloso perché dentro la cornice accattivante dell'anello verde, ha come unico effetto quello di bloccare gli interventi di riqualificazione maturati dai programmi già pianificati. Servizi ed opere pubbliche che i cittadini attendono rischiano di non venir realizzati in nome di una futura non precisata pianificazione. La delibera di indirizzo infatti” spiega Pelonzi “rinvia la nuova pianificazione all'Assemblea capitolina” anche se “dice agli uffici di applicare immediatamente i principi contenuti nella delibera”.
E ancora. Il provvedimento “propone un percorso di partecipazione 'a posteriori' prendendo in giro cittadini e categorie” e “se applicato costringerebbe l'amministrazione ad una nuova girandola di compensazioni per evitare richieste di risarcimento”. Infine: “La delibera presuppone un forte investimento pubblico per nulla scontato visto che la Giunta in questi anni non ha lavorato d'intesa con Regione e Governo per raggiungere questo obiettivo”.
Conclude con un commento: "La giunta Raggi ha il passo del gambero: ogni delibera rappresenta un passo in avanti nell'improbabile percorso elettorale della sindaca e due indietro per il bene di Roma".